Dopo il Medioevo dell’omologazione, un nuovo Rinascimento?

di Alessio Masone

E’ bello che molti di noi, senza essere fotografi professionisti, possano condividere con altri, tramite il sito web “Antologia di Art’Empori”, le proprie esperienze di viaggio. 

Come se, a promuovere i processi culturali (di condivisione, di contaminazione, di consapevolezza), non esistesse solo la fotografia artistica, ma anche una fotografia semplicemente rappresentativa delle esperienze di ognuno di noi: orizzontalità e biodiversità sono fondamenti di una società per il XXI secolo e, quindi, sono paradigmi di un’arte per i tempi nuovi.

In questo possiamo individuare la portata innovativa e dirompente di Art’Empori: autori locali e quelli internazionali, autori amatoriali e quelli professionisti, tutti autori di una nuova società.

Se vogliamo dare risposte alle emergenze sociali, ambientali, economiche, democratiche e informative, in primo luogo, dobbiamo mettere in discussione i processi culturali del passato.

Nel caso dell’arte, è necessario individuare non il miglior artista settoriale, ma un altro metodo in cui l’arte e la cultura non si dividono in chi la produce e chi la subisce: nel nuovo paradigma, da esportare alle strutture politiche, economiche e sociali, noi tutti, in quanto portatori di interdisciplinarietà e di contaminazione orizzontale, risultiamo partecipi di un’arte diffusa.

Nel Rinascimento, la produzione artistica, non era in mano a pochi vati, avulsi da un sentire diffuso, ma si esprimeva, con magnificenza, grazie a un substrato costituito da una miriade di botteghe artigiane.

Dopo il Medioevo delle dittature mediatiche ed omologanti, ci attende un nuovo Rinascimento?

Alessio Masone

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