Paul Celan – Argumentum e silentio (da Nicola Sguera)
Argumentum e silentio
di Paul Celan
In catene
tra oro e oblio:
la notte.
Entrambi bramarono afferrarla.
A entrambi concesse tempo.
Posa,
posa anche tu là, quanto
accanto ai giorni vuol nascere col crepuscolo:
la parola seguita dagli astri,
inondata dai mari.
A ciascuno la parola.
A ciascuno la parola che gli cantò,
quando la muta gli piombò addosso -
a ciascuno la parola che a lui cantò e impietrì.
Ad essa, alla notte, la parola
che gli astri accompagnano e i mari inondano,
ad essa la parola avvinta dal silenzio,
cui il sangue non gelò, quando trafisse
le sillabe quel dente avvelenato.
Alla notte la parola guadagnata al silenzio.
Contro quelle altre che presto
- sedotte e violentate da orecchie prostituite -
anche sul tempo e i tempi s’ergeranno,
essa infine sarà testimone,
infine, quando solo catene risuonano,
testimone della notte, che lì giace
tra oro e oblio,
sorella di entrambi, da sempre -
Poiché, dimmi, dove mai
vi sarà crepuscolo, se non in lei,
dove scorre la sua lacrima, che mostra
ai soli che s’immergono, la semina,
ma di volta in volta?
Paul Celan (originariamente Paul Antschel), nacque a Czernowitz il 23 novembre 1920.
Nel 1938 studió medicina in Francia, successivamente letteratura a Czernowitz. I suoi genitori finirono nel 1942 in un campo di concentramento: il padre morì di tifo, la madre fu uccisa con un colpo alla nuca.
Lo stesso Celan fu internato in un campo di concentramento dal 1941 al 1943. Poté però evitare la morte, ed essere utile presso le truppe sovietiche come infermiere. Dal 1945 lavorò come lettore e traduttore a Bucarest. In questo periodo conobbe Rose Ausländer e pubblicò la sua prima poesia sulla rivista “Agora”.
Nel 1947, Celan emigrò dalla Romania a Parigi dove prestò la sua opera come lettore di tedesco all’ École Normale Supérieure. I questo periodo tradusse in tedesco lavori di Arthur Rimbaud, Aleksandr Blok, Ossip Mandelstam, Sergej Jessenin e William Shakespeare e cambiò il suo nome da Antschel a Celan.
Dal 1948 furono pubblicati i suoi testi poetici: “Der Sand aus den Urnen” (1948), “Mohn und Gedächtnis” (1952), “Die Niemandsrose” (1963), “Atemwende” (1967), “Fadensonnen”(1968), “Lichtzwang” (1970), “Scheepart” (1971), “Zeitgehöft” (1976) e il testo in prosa “Der Meridian” (1961).
Celan venne considerato uno scrittore eccellente e fu insignito con i seguenti premi letterari: Freie Hansestadt Bremen nel 1958, Georg Büchner Preis nel 1960 e Großer Kunstpreis del Nordrhein-Westfalen.
Attorno al 20 aprile del 1970 Celan si suicidò. fonte: www.copernico.bo.it