FOGLIANISE NEL SUO LESSICO | di Roberto Matarazzo
FOGLIANISE NEL SUO LESSICO | di Roberto Matarazzo
Abstract della prefazione di Mario Pedicini
“ Questo, di Roberto Matarazzo, è un lavoro prezioso. Nel turbinio degli avvenimenti che, sempre più velocemente, travolgono l’attenzione degli uomini e ne impinguano una memoria sempre più volatile, è già stratificato il rischio di “perdere la memoria”.
Se ciascuno di noi rincorre le informazioni che ci provengono da ogni angolo della terra, acquisiamo, sì, una sorta di cittadinanza mondiale, ma perdiamo il legame con un “proprio mondo particolare”, che è, poi, il patrimonio genetico-culturale dal quale proveniamo e a cui dobbiamo fare riferimento per tante interpretazioni dei nostri comportamenti, dei nostri segni distintivi, della nostra personalità.
La straordinaria storia civile dei nostri borghi ci porta ad osservare che la difficoltà di “fotografare” il lessico di una determinata comunità è moltiplicata dalla costatazione che ogni comunità, anche piccola e anche contigua ad altre formazioni umane dotate di forte identità, ha lasciato, nei secoli, differenze linguistiche e fonetiche assolutamente caratterizzanti.
Proprio in virtù di queste differenziazioni cospicue e del tutto precipue di ogni comunità, il lavoro di Roberto Matarazzo risulta di estrema importanza per chiunque vorrà, già oggi, ma soprattutto domani, capire quali sono stati i segni e quale è stata la trama musicale che identificava i messaggi che uomini e donne, ragazzi e vecchi si scambiavano nell’esercizio di quel faticoso mestiere che è vivere.
Se tutti tendono ad utilizzare anche in casa l’italiano mediatico trasmesso dalla televisione, è giunto il momento ultimo per mettere al sicuro non la propria pelle, ma il proprio animo.
Le parole che leggerete in questo libro sono, infatti, i segni dell’anima di un popolo, sono il bagaglio di una civiltà. Troverete le parole che sono servite a celebrare la vita e la morte, a santificare le feste, a pregare e ringraziare Dio, ad imprecare e a trovare la speranza. Troverete parole d’amore e parole di dolore.
Troverete, cioè, la documentazione di una storia che viene da lontano e che rende orgogliosi gli eredi di una tale fantastica avventura.
Per molti sarà l’occasione di uno svelamento. Che è il più gratificante alimento della cultura”.