Gestione maieutica dei conflitti come alternativa alla violenza
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Evitare il conflitto comporta dare spazio a quella violenza che tende a “eliminare” la causa e i soggetti del conflitto.
Evitare il conflitto comporta un mancato apprendimento nell’area della relazione interpersonale e di gruppo.
Centro Psicopedagogico per la pace e la risoluzione dei conflitti
L’esperienza che in tutti questi anni abbiamo maturato nella gestione dei conflitti ci ha aiutato a sviluppare questa convinzione: il conflitto non è un problema, un male, della relazione, ma ne è un elemento costitutivo: le relazioni che non consentono i conflitti sono bloccate, non possono quasi dirsi tali.
E non solo il conflitto è costitutivo della relazione, ma, se impariamo a distinguere tra conflitto e violenza che sono due esperienze ben diverse, ci accorgeremo che il conflitto è anche un’importante occasione di apprendimento.
Attraverso i conflitti è possibile imparare molto su di sé e sugli altri e acquisire importanti competenze interpersonali e sociali.
A partire da questa convinzione abbiamo cercato l’approccio più efficace nell’aiutare le persone ad apprendere dai propri conflitti, e abbiamo recuperato il concetto di maieutica, intesa come quella capacità relazionale di stimolare nell’altro un processo di apprendimento personale, interiore, sostenibile e creativo.
L’approccio maieutico guida oggi il nostro lavoro nei diversi campi in cui interveniamo ed è oggetto di un percorso interno di studio e ricerca.
La maieutica, l’arte della levatrice, applicata alla gestione dei conflitti in ambito formativo, consulenziale e pedagogico, ci consente di creare spazi di decantazione di esperienze difficili; di supportare l’esplicitazione di vissuti interiori a cui non sempre è facile accedere; di favorire una narrazione che recuperari il senso di eventi e fatti; di stimolare la liberazione di energie creative personali.
La maieutica non offre soluzioni tecniche ai conflitti, ma apre a nuovi esiti: la soluzione del conflitto risiede nella capacità della persona di assumere un compito, una responsabilità (saper dire di no, ad esempio, o accettare che occorre del tempo, o assumere una nuova prospettiva che aiuta a vedere le cose nascoste).
Ogni conflitto implica una risorsa e una risposta particolare: non esistono risposte standardizzate. Ogni conflitto ha il suo compito: ogni conflitto ci dà un compito maieutico, e sta a noi scoprirlo, rispettarlo e viverlo come riorganizzazione e come apprendimento.