IL VALORE PSICO-EDUCATIVO DELLA BEFANA
Le feste sono per le famiglie un’opportunità di condivisione affettiva intensa e consapevole, in cui gli abbracci e le coccole dei genitori, le attenzioni e le attività insieme soddisfano in modo più evidente il continuo bisogno di nutrimento affettivo che i bimbi hanno. Certamente lo ricevono ogni giorno, ma con inevitabili distrazioni dovute agli impegni quotidiani. Tra le feste natalizie c’è anche l’Epifania, che è appunto questo: condivisione affettiva. Ed è anche altro.
Stabilità. La befana che nel corso della notte scende dai caminetti per portare doni ai bimbi è una tradizione; quindi fonte di stabilità e di continuità di cui i nostri bimbi in crescita hanno bisogno per rassicurarsi dall’ansia legata ai cambiamenti veloci e continui tipici del loro sviluppo.
È anche educazione dal momento che associa doni e punizioni a comportamenti. Noi adulti abbiamo l’intelligenza e la sensibilità per comprendere come utilizzare al meglio questa valenza educativa. A tal fine è fondamentale ricordare che non esistono bimbi buoni o bimbi cattivi, esistono comportamenti adeguati o non adeguati: mai giudicare ciò che il bambino è ma ciò che il bambino fa. Da qui la funzione educativa dell’adulto di rinforzare i comportamenti adeguati, associandoli in questo caso ai dolci e ai doni lasciati “per magia” dalla befana e di estinguere i comportamenti non adeguati, associandoli in questo caso al carbone lasciato dalla vecchietta.
Ecco allora che una tradizione secolare oggi 6 gennaio 2012 puo’ permetterci tanto nei confronti dei nostri bimbi: un abbraccio in più, per ricordare che ci siamo sempre, con continuo affetto e cura, pronti ad affrontare un nuovo anno e le emozioni che porterà, piacevoli e non. Doni per riportarli al centro dell’attenzione, sono loro il fulcro della famiglia. Premi, per ricordare di quella volta che hanno fatto una cosa davvero importante e l’hanno fatta bene, tipo una gentilezza in più, un impegno continuo in un compito, in una recita, in una performance sportiva, una generosità verso qualcuno più debole. E un pizzichino di rimprovero perché anche quello educa: un po’ di carbone per ricordare di quella volta o delle volte che hanno fatto un gran capriccio. Ma giusto un poco, meglio non alimentare senso di colpa e bassa autostima . E se c’è qualche bimbo che spesso viene definito, in famiglia come a scuola, “bimbo cattivo “ , allora facciamoci delle domande e non affidiamo alle punizioni il compito di migliorarlo e di educarlo. Le punizioni peggiorano la situazione e fanno un gran macello, benché il senso comune la pensi in tutt’altro modo . Qual bambino non è cattivo e il suo comportamento ci dice che qualcosa che non va : uno stile educativo debole o poco corretto, una difficoltà a scuola, un scarsa capacità di controllo e di autoregolazione, un modo di pensare irrazionale, un’aspettativa alta, delle emozioni confuse. Di certo il “carbone” non migliora tutto questo; diamone solo un po’ mentre pensiamo a come aiutarlo .
dr.ssa Bianchini – psicologa età evolutiva
Doni consapevoli befana, bimbo
SerenaMente Onlus è un’associazione di promozione sociale che previene, valorizza e sostiene il benessere di bambini e adolescenti, in collaborazione con Scuola e Famiglia.