Escursione nel Parco del Partenio. 9 febbraio. Cai Avellino e Piedimoente Matese. Coerenze:18/20

Logo CAI BNClub Alpino Italiano – Sezioni di Avellino e di Piedimonte Matese
Domenica 9 febbraio 2014
Escursione da S. Angelo a Scala ai Ruderi dell’Incoronata e San Silvestro per Campitello S. Angelo, Parco del Partenio

Responsabili: Luigi Iozzoli (AV) 335.5645512 – Francesca Ciotte (PM) 347.6322482 - Alfonso de Cesare (AV) 338.6852647
Percorso (circuito): S. Angelo a Scala (580 m), Ruderi dell’Incoronata (1015 m), Campitello Sant’Angelo (1118 m), San Silvestro (935 m), S. Angelo A Scala

Difficoltà: EE; Dislivello: 740 m; Durata: 5,5 ore; Lunghezza 9,2 km

Appuntamento: Piazzola di sosta antistante il casello autostradale Avellino Ovest ore 8.30
Logistica: le auto saranno parcheggiate in prossimità del punto di partenza dell’escursione in parcheggio
vicino al campo sportivo di Santa’Angelo a Scala
Dotazioni personali di acqua e colazione a sacco.

Note descrittive
Il convento-santuario dell’Incoronata a Sant’Angelo a Scala è stato testimone di una storia singolare e a
tratti avventurosa. Fondato intorno al 1525 dal beato Giulio da Nardò (Giulio Nardonensis) e un eremita
spagnolo Giovanni Figueras, divenne presto faro spirituale proprio mentre Montevergine subiva un periodo
di appannamento. Le terre erano di proprietà dei Carafa famiglia di Papa Paolo IV. Affidato poi ai
Camaldolesi il santuario crebbe in ricchezze e fama di santità. Per la regola particolare il convento era
diverso dagli altri: le celle solitarie dei monaci erano composte da un giardino chiuso da mura e dalla cella
vera e propria. Le finestre non consentivano di vedere negli orti o nelle celle altrui. Vialetti di mirto
consentivano l’accesso dagli eremi alle parti comuni (chiesa). Tutto il complesso era concepito con un
ordine e una regolarità che si inseriva armoniosamente nell’ambiente naturale molto importante per la
regola. L’antico Santuario dell’Incoronata fu distrutto dai Francesi per aver dato ospitalità al brigante
Michele Pezza (Fra Diavolo). II Brigante era braccato dai Francesi al comando di Sigismondo Hugo, padre
del poeta Vittorio, quando il 21 ottobre 1806 chiese ospitalità, insieme ad alcuni fedelissimi, all’Incoronata. I
monaci, forse perché ingannati, forse per paura, forse per i servigi che nel 1799 Fra Diavolo aveva prestato
al Cardinale Ruffo, diedero ospitalità al Pezza ed ai suoi 25 uomini. I Francesi, pero, non si fecero
attendere molto e dopo dieci giorni arrivarono all’Incoronata. I Briganti, nel frattempo, si erano dileguati. La
latitanza, però, non duro molto ed il Pezza, dopo pochi giorni, venne catturato e giustiziato nel mercato di
Napoli. I francesi si vendicarono sul convento: nel 1807 venne
soppresso il santuario, cancellata la congregazione virginiana (già che c’erano) e demolito lo storico
complesso. Molti dei beni di quella chiesa vennero rilevati dalle chiese parrocchiali dei dintorni il più andò
perduto. Il complesso fu ancora distrutto una seconda volta, verso il 1866, dall’esercito piemontese perché
tra le sue mura diroccate trovavano ancora ospitalità famosi esponenti del brigantaggio postunitario.
La chiesetta rupestre intitolata a San Silvestro Papa è abbarbicata ad una roccia, non custodisce i resti
del Santo che sono conservati a S. Angelo a Scala per volere di Papa Paolo IV nativo del luogo. Dalle
pareti della roccia trasuda acqua che è ritenuta miracolosa. Si racconta, infatti, che questa acqua abbia
guarito Costantino dalla lebbra per intercessione di Papa Silvestro.
Itinerario
Sentieri 206 – 205 A – 205 – 204 A – Carta Sentieri Partenio edizione 2012
Il sentiero nel primo tratto si sviluppa su lastricato di pietra con una pendenza significativa fino a giungere
ai ruderi del Convento dell’Incoronata. La vegetazione, nel primo tratto diradata, si infittisce man mano che
si sale per dare spazio ad una folta faggeta. Superato il convento, nei cui pressi vi è una sorgente non
perenne, percorrendo ancora la faggeta si arriva al pianoro di Campitello S. Angelo da cui prendendo quota
ci si ricongiunge con il sentiero 205 che scende al chiesetta di San Silvestro passando per un punto
panoramico con vista sulla piana di Avellino e sui monti Picentini. Dalla chiesetta di San Silvestro si
ridiscende verso Sant’Angelo A Scala percorrendo un sentiero storico di pellegrinaggio dei devoti del Santo.
Criticità
Nel primo tratto di circa 2 km la pendenza è significativa (circa 450 m di dislivello) e il fondo, lastricato di pietre e cemento, rende più impegnativa la salita soprattutto con fondo bagnato.
Da Campitello Sant’Angelo allo scollinamento verso San Silvestro in circa 500 m si supera un dislivello di circa 150 m.
Dal punto panoramico segnato in carta appena sopra la chiesa di San Silvestro e fino a questa, il sentiero non è in buone condizioni causa il maltempo recente (presenza di qualche tronco sul tracciato) e in condizioni di pioggia risulta particolarmente scivoloso.
Acqua: lungo il tracciato c’è una sorgente in prossimità dei Ruderi del Convento dell’Incoronata
Attrezzatura necessaria: scarponi da trekking, equipaggiamento invernale, indumenti tecnici di ricambio e di protezione da pioggia/vento – Attrezzatura molto consigliata: bastoncini da trekking e ghette
Costo per coperture assicurative obbligatorie per non Soci CAI: 10,00 €

SEGUONO I METODI RESPONSABILI CON CUI ABBIAMO VAGLIATO L’EVENTO
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PoeCivismo.
Metodi responsabili
per la fruizione di iniziative socio-culturali

Questi Metodi agevolano PRATICHE
capaci di inclusione e cittadinanza non delegata.
Ogni iniziativa, infatti, a prescindere dall’encomiabile
tema trattato, paradossalmente rischia di utilizzare
un metodo escludente e delegato che è incoerente
con qualsiasi processo culturale che voglia creare reale
consapevolezza e capacità di azione partecipata dal cittadino.
Non conta l’eccellenza di un’opera, di una teoria o di un evento,
ma cosa ne fa il fruitore, portandola in prima persona nel mondo.
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Escursione nel Parco
del Partenio. 9 febbraio.
Cai Avellino e Piedimoente Matese
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 18/20 TOTALE
COERENZE
rilevate
con i Metodi 
responsabili
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PER UNA RESISTENZA ECONOMICA TERRITORIALE
E UNA REDISTRIBUZIONE DEI REDDITI
Valorizzare le iniziative culturali che, a prescindere
dal tema, promuovono anche l’attitudine a contrastare
la crisi economica che colpisce il cittadino medio e i territori 

Ogni iniziativa dovrebbe considerare il bisogno di giustizia sociale
di questa epoca in cui i redditi si stanno spostando dal cittadino
medio ai milionari.
_____________________________________________
 NO
_________
1. Tutela 

economica 
del cittadino 
e
del territorio
_________
 
PER UN’IDENTITA’ TERRITORIALE
E UNA COESIONE SOCIALE
Valorizzare le iniziative culturali che, a prescindere
dal tema, promuovono anche l’identità del territorio
e la coesione sociale che ne deriverebbe

Queste iniziative, in quanto di visibilità pubblica, dovrebbero
considerare la vocazione territoriale e le specificità del luogo
da tutelare come opportunità di identità e di reddito.
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  _________
2. Tutela
identitaria
del territorio

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PER UNA RESPONSABILITA’ SOCIALE CORTA
E NON DELEGATA
Valorizzare le iniziative realizzate da associazioni locali
o dai residenti, senza la partecipazione e i fondi
degli enti pubblici

Quando l’iniziativa è realizzata in sedi istituzionali, oltre a gravare
sulla collettività, rischia di proporsi unilateralmente
in quanto non si contamina delle persone e dei progetti
che animano il luogo ospitante.
 
_________
3. Senza
enti pubblici

_________
 
_____________________________________________
PER UN’INCLUSIONE DEI LUOGHI
CHE ANIMANO IL TERRITORIO
Valorizzare le iniziative che, realizzate presso le sedi
di associazioni e di aziende indipendenti, evitando
i non luoghi 
delle sedi istituzionali, si contaminano
dei progetti 
e delle persone del territorio
Quando l’iniziativa è realizzata fuori dai luoghi istituzionali,
coinvolgendo i luoghi, eventualmente all’aperto, dei rioni,
in particolare quelli meno frequentati, consente un cambiamento
che può rimuovere lo squilibrio sociale e urbanistico della città.
 
_________
4. Presso
sedi

non
istituzionali

_________
 
_____________________________________________
PER UN’ATTITUDINE ALL’INCLUSIONE
E PER DISINCENTIVARE IL FAMILISMO
Valorizzare le iniziative che, promosse da un’associazione,
coinvolgono nell’organizzazione le altre associazioni
del territorio 
e i residenti locali
Spesso, nelle attività quotidiane del cittadino
e nelle attività culturali e di volontariato, si utilizzano metodi
esclusivi e familistici come avviene
nelle aziende e nella partitocrazia.
 NO
_________
5. Coinvol-gimento
delle altre associazioni

e dei residenti
_________
 
_____________________________________________
PER UN’INCLUSIONE DEI RIONI E DEL TERRITORIO
Valorizzare le iniziative che coinvolgono diffusamente
i rioni della città e/o il territorio

Quando l’iniziativa è realizzata, in modo decentrato,
fuori dai luoghi istituzionali, coivolgendo i luoghi, eventualmente
all’aperto, dei rioni, in particolare quelli meno frequentati,
consente un cambiamento che può rimuovere lo squilibrio sociale
e urbanistico della città.
  _________
6. Coinvol-
gimento
dei rioni
e/o del
territorio

_________
 
_____________________________________________
PER UN’AUTODETERMINAZIONE
E UNA COESIONE TERRITORIALE
Valorizzare le iniziative ideate da soggetti locali senza aderire
a iniziative promosse a livello sovraterritoriale

Quando l’iniziativa non è calata dall’alto, ma realizzata
esperienzialmente da soggetti locali, diventa opportunità
per una coesione territoriale e per un esercizio
a una cittadinanza non delegata in ogni aspetto collettivo.
  _________
7. Senza
aderire

a iniziative
nazionali
_________
 
_____________________________________________
PER CONTRASTARE LA DELEGA,
IL VERTICISMO E L’ESCLUSIONE
Valorizzare le iniziative che, non prevedendo l’assegnazione
di premi e riconoscimenti, non proiettano un approccio
competitivo ed esclusivo dell’impegno e della cultura

Quando, all’interno di un’iniziativa, vengono assegnati premi
e riconoscimenti, è opportuno che questi almeno valorizzino
persone non note e/o del territorio.
Assegnando riconoscimenti a persone note, l’iniziativa tende
a dare visibilità a se stessa.
  _________
8. Senza
premi
e selezioni
_________
 
_____________________________________________
PER UNA CITTADINANZA INCLUSIVA
DELLE SPECIFICITA’ E NON FAMILISTICA
Considerare le iniziative per i contenuti
che possono 
intrecciarsi con il nostro personale
percorso e non 
per il rapporto di amicizia/seduzione
o di inimicizia/intolleranza

che intratteniamo con chi li organizza 
Spesso, siamo abituati ad approcciare gli eventi culturali
con metodo familistico: li evitiamo per pregiudizio negativo
(esclusione) o li frequentiamo per amicizia o simpatia (familismo).
_________
9. Considerare
i contenuti
e non gli organizzatori
_________
_____________________________________________
PER UN’AZIONE ETICA DELLE EMOZIONI,
RIDUCENDO LA FRUIZIONE ESTETICA DELLE EMOZIONI
Considerare le iniziative per la capacità di cambiamento
e non per la piacevolezza emozionale che può renderci passivi
perpetuatori del malessere collettivo

Spesso, siamo abituati ad approcciare gli eventi culturali
per l’attitudine emozionale (estetica) ereditata che impedisce
l’azione in prima persona e quindi il cambiamento.
_________
10. Fruizione
etica, non estetica
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_____________________________________________
PER UNA COESIONE SOCIALE
E UN’INCLUSIONE DELLE SPECIFICITA’
Valorizzare le iniziative che prevedono dibattiti in cui
ogni relatore impegni il tavolo del convegno solo nel momento
del proprio intervento

Ogni relatore dovrebbe essere un membro della platea prestato,
temporaneamente e per una sua specificità, alla funzione
di consulente di una comunità in cui ognuno è consulente degli altri.
Quando possibile, è opportuno che i partecipanti al dibattito
siano disposti in cerchio.
  _________
11. Senza
tavolo
dei relatori
_________
 
_____________________________________________
PER UN’INCLUSIONE DELLE SPECIFICITA’
Valorizzare le iniziative che, nel comunicare
i nomi delle persone coinvolte, utilizzano
solo eventuali qualifiche pertinenti con l’iniziativa.

Ogni relatore dovrebbe essere impegnato nell’iniziativa
per portare la sua personale specificità acquisita
nel concreto, a prescindere dai titoli.
_________
12. Senza comunicare
titoli di studio
non pertinenti
_________
_____________________________________________
PER UNA PROMOZIONE
DELLE SPECIFICITA’ DEI CITTADINI
Valorizzare iniziative (convegni, dibattiti, ecc.)
dove 
prendono parte prevalentemente
le competenze tecniche e di fatto

e non i personaggi politici e istituzionali
Spesso il convegno perde di vista il suo contenuto e diventa
luogo di presenzialismo. Le autorità politiche e istituzionali
hanno comunque la possibilità di vedersi pubblicati
i propri comunicati sui media.
_________
13. Senza personaggi
istituzionali
_________
_____________________________________________
PER UNA CITTADINANZA NON DELEGATA
E UNA BIODIVERSITA’ CULTURALE
Valorizzare le iniziative che prevedono,
come protagonisti,

personaggi non mediaticamente noti 
Le iniziative locali hanno senso se danno visibilità 
a personaggi e istanze che non sono già agevolati 
dai media nazionali.
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14. Senza personaggi
massmediatici
_________
_____________________________________________
PER UNA CITTADINANZA ARTISTICA NON DELEGATA:
FRUIZIONE RESPONSABILE DELLE ARTI
Valorizzare le iniziative (spettacoli, concerti, mostre)
che propongono soggetti e artisti non veicolati
da TV, cinema e media nazionali   

Per biodiversità e approccio esperienziale, è utile dare
visibilità ad artisti, semmai locali, che normalmente
non hanno spazio sulle emittenti nazionali e nel circuito
cinematografico e che non sono suggeriti dai mass media.
_________
15. Senza
artisti
massmediatici
_________
_____________________________________________
PER UN’INCLUSIONE SOCIALE
Valorizzare, anche a teatro e ai concerti, le iniziative
in cui non siano previsti posti privilegiati
e biglietti omaggio per le autorità
Per valutare realmente la portata di un evento culturale,
gli esponenti politici ed istituzionali devono misurarsi

con esso, in veste di cittadini comuni.
Nei luoghi dell’arte, siti dell’emancipazione e della giustizia,
non dovrebbero esistere discriminazioni.
_________
16. Senza
spazi e posti
a sedere
privilegiati
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PER UN MODELLO DI SVILUPPO DI PICCOLA SCALA
E PER REDDITI CHE RESTANO SUL TERRITORIO
Valorizzare le iniziative realizzate senza quegli
ingenti capitali che portano i profitti via dai territori
e che promuovono quel modello di sviluppo che,
basato sui sistemi di scala, è la causa dell’attuale
disagio economico e sociale

Per un modello di sviluppo che includa i piccoli operatori
locali e che incentivi un’economia di piccola scala che

produce economia territoriale.
_________
17. Senza
ingenti
investimenti
_________
_____________________________________________
PER UN’AUTODETERMINAZIONE DEL TERRITORIO
Valorizzare le iniziative che, evitando, come sponsor,
aziende estranee al territorio, non rischiano
di veicolare condizionamenti a danno
delle popolazioni locali

Queste iniziative, in quanto di visibilità pubblica, devono essere
autonome dalla aziende che potrebbero condizionare le attività
di autodeterminazione e di coesione della popolazione locale.  
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18. Senza
sponsor
sovraterritoriali

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PER UNA CULTURA MATERIALE RESPONSABILE
E UN’ECONOMIA CONDIVISA
Valorizzare le iniziative culturali che promuovono
i prodotti del territorio o etici, quando prevedono
la somministrazione di cibo o in quanto ospitate
in esercizi commerciali che abitualmente
somministrano cibo del territorio

Processo culturale è quello che, a prescindere dal tema affrontato,
dovrebbe comunque essere capace, nel metodo, di agevolare
identità territoriale, redistribuzione del reddito, tutela ambientale.
_________
19. Cibo responsabile
_________
_____________________________________________
PER UN RESPONSABILE USO
DELLE RISORSE NATURALI
Evitare le iniziative culturali che prevedendo,
anche accessoriamente, sommistrazione di cibo
e bevande, 
utilizzano stoviglie monouso
non biodegradabili

Queste iniziative, in quanto di visibilità pubblica, devono essere
più responsabili dei singoli cittadini riguardo all’uso di stoviglie:
in caso di monouso, si utilizzino almeno quelle biodegradabili.
_____________________________________________
_________
20. Stoviglie
ecosostenibili
_________

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