Inizia la rassegna di cinema “VISIONI” con il Centrodonna di Avellino. Coerenze:19/20
Il 12 febbraio 2014 inizia la Rassegna di Cinema d’Autore “VISIONI” a cura del Centrodonna, Quaderni di Cinemasud e Cinema Partenio.
Tutti film di prima visione, ora in circuito nelle grandi città italiane.
E’ la nostra XXV Rassegna. Il Centrodonna ha continuato nel tempo questo appuntamento e non ha permesso che si interrompesse poiché oltre che appuntamento per gli amanti del Cinema, è un momento di incontro di tanti che condividendo lo stesso sguardo sulla vita, costruiscono reti di socialità, passioni, slanci che sono il cuore pulsante di una città, della nostra città. Una città senza
luoghi istituzionali per vivere la necessità e il piacere di vivere tensioni, progetti in comune, esercizio alla partecipazione, intorno ad un tema forte: la cultura.
Il nostro progetto è La Casa del Cinema e della Cultura all’Eliseo – Bene Comune, poiché la cultura è un diritto, quindi un bene da proteggere e garantire a tutti e di cui prendersi cura insieme, cittadini, associazioni, Comune. L’Eliseo è, quindi, una struttura da aprire al più presto, visto anche che l’Europa ha dato alla città più di 3 milioni di euro per il suo restauro. Un progetto che il Centrodonna condivide con il Comitato “Luce sull’Eliseo“, nato per la difesa e l’apertura dell’ex cinema Eliseo.
La rassegna quest’anno si muove su due linee.
- Lo sguardo.
- Il carattere sperimentale.
Uno sguardo attento alla complessità e alla diversità. Diversità come garanzia della complessità.
Diversità espressa dallo sguardo femminile sulla realtà dato dalla presenza di donne alla regia: Emma Dante con il suo film “Via Castellana Bandiera”, e Agnès Jaoui con il film “Quando meno te lo aspetti”.
Sguardo che indaga altri modi di guardare alla realtà, e altri modi di viverla. Diversità soprattutto vissuta attraverso protagoniste femminili, di film quali Gloria – Il Passato – Via Castellana Bandiera - Quando meno te lo aspetti – Stop the pounding heart, donne che ricercano altre strade, danno risposte mai scontate a domande che parlano anche della loro vita, delle loro aspettative, donne che
non si accontentano di quanto è stato già pensato, già costruito, già detto.
Diversità e complessità presenti anche in altri film, come Nebraska e La prima neve, che parlano di noi inadeguati a dominare la nostra vita, per tanti aspetti diversi rispetto a noi stessi, a quello che credevamo di essere o volevamo essere. Clandestini rispetto alla realtà.
Infine centrale quest’anno è il carattere sperimentale di tanti film: garanzia di ciò registi giovani o meno giovani, prestati per la prima volta al Cinema, come Emma Dante, autrice e regista di teatro che porta nel Cinema la capacità di guardare a fondo a partire da piccoli sprazzi di luce e di consapevolezza. Una regista capace di portare in scena la vita, di metterci di fronte alla nostra complessità, di riconoscerla e farci la pace.
Sperimentale è anche Sacro Gra di Gianfranco Rosi, regista che ci presenta un prodotto nuovo, fuori dagli schemi e per questo più interessante, capace di produrre più domande: percorsi minimi di senso in una realtà di cui non comprendiamo e di cui il regista non vuole cogliere il senso complessivo, senso forse dato dal pulsare della vita delle singole esperienze.
E ancora Nebraska del regista indipendente Alexander Payne. Un regista che dopo i successi hollywoodiani non teme di tornare alle origini: il suo paese, il Nebraska, il bianco e nero, la condizione tecnica più adatta a fotografare la vita e a indagare una costante della sua ricerca: il rapporto padre-figlio, senza paura di invertire i ruoli, di cancellare ciò che è scontato e osservare gli eventi e quanto dell’animo umano rivelano, senza schemi.
Sperimentale è a suo modo Still life che forse condensa tutta la Rassegna: uno sguardo mite, gentile alla vita attraverso il rispetto e la cura verso la morte. Perché la morte è il sigillo alla vita, ed è la vita, i suoi legami, il suo calore che il protagonista del film vuole salvaguardare.
Infine, quest’anno tanti registi italiani, cinque. Tutti alle prima o alle primissime prove, tutti giovani, tutti bravi. Bravi nonostante l’Italia sciupi i suoi talenti, non si occupi di alimentarli, di farli crescere, fa spreco della sua risorsa più grande, la cultura, operando tagli e ignorando la fatica di crescere di tanti giovani, il loro talento, la loro formazione.
I tagli al Cinema e alla cultura parlano di ciò. Ma questo è un’altra storia. Intanto possiamo goderci questa Rassegna per il piacere antico di godere di cose belle, fatte bene.
La rassegna si svolge al Cinema Partenio in Via Verdi ad Avellino.
Ogni mercoledì dal 12 febbraio al 30 aprile
Abbonamento € 39,00 – Biglietto singolo € 5,00
Gli abbonamenti si fanno presso il botteghino del cinema
Clicca qui per la locandina in pdf: rassegna cinema visioni centrodonna
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SEGUONO I METODI RESPONSABILI CON CUI ABBIAMO VAGLIATO L’EVENTO
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PoeCivismo. Metodi responsabili per la fruizione di iniziative socio-culturali Questi Metodi agevolano PRATICHE capaci di inclusione e cittadinanza non delegata. Ogni iniziativa, infatti, a prescindere dall’encomiabile tema trattato, paradossalmente rischia di utilizzare un metodo escludente e delegato che è incoerente con qualsiasi processo culturale che voglia creare reale consapevolezza e capacità di azione partecipata dal cittadino. Non conta l’eccellenza di un’opera, di una teoria o di un evento, ma cosa ne fa il fruitore, portandola in prima persona nel mondo. _____________________________________________ |
Inizia la Rassegna di Cinema “VISIONI” con il Centrodonna di Avellino __________ |
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19/20 | TOTALE COERENZE rilevate con i Metodi responsabili ________ |
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_____________________________________________ PER UNA RESISTENZA ECONOMICA TERRITORIALE E UNA REDISTRIBUZIONE DEI REDDITI Valorizzare le iniziative culturali che, a prescindere dal tema, promuovono anche l’attitudine a contrastare la crisi economica che colpisce il cittadino medio e i territori Ogni iniziativa dovrebbe considerare il bisogno di giustizia sociale di questa epoca in cui i redditi si stanno spostando dal cittadino medio ai milionari. _____________________________________________ |
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_________ 1. Tutela economica del cittadino e del territorio _________ |
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PER UN’IDENTITA’ TERRITORIALE E UNA COESIONE SOCIALE Valorizzare le iniziative culturali che, a prescindere dal tema, promuovono anche l’identità del territorio e la coesione sociale che ne deriverebbe Queste iniziative, in quanto di visibilità pubblica, dovrebbero considerare la vocazione territoriale e le specificità del luogo da tutelare come opportunità di identità e di reddito. _____________________________________________ |
_________ 2. Tutela identitaria del territorio _________ |
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PER UNA RESPONSABILITA’ SOCIALE CORTA E NON DELEGATA Valorizzare le iniziative realizzate da associazioni locali o dai residenti, senza la partecipazione e i fondi degli enti pubblici Quando l’iniziativa è realizzata in sedi istituzionali, oltre a gravare sulla collettività, rischia di proporsi unilateralmente in quanto non si contamina delle persone e dei progetti che animano il luogo ospitante. |
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_________ 3. Senza enti pubblici _________ |
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_____________________________________________ PER UN’INCLUSIONE DEI LUOGHI CHE ANIMANO IL TERRITORIO Valorizzare le iniziative che, realizzate presso le sedi di associazioni e di aziende indipendenti, evitando i non luoghi delle sedi istituzionali, si contaminano dei progetti e delle persone del territorio Quando l’iniziativa è realizzata in sedi istituzionali, oltre a gravare sulla collettività, rischia di proporsi unilateralmente in quanto non si contamina delle persone e dei progetti che animano il luogo ospitante. |
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_________ 4. Presso sedi non istituzionali _________ |
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_____________________________________________ PER UN’ATTITUDINE ALL’INCLUSIONE E PER DISINCENTIVARE IL FAMILISMO Valorizzare le iniziative che, promosse da un’associazione, coinvolgono nell’organizzazione le altre associazioni del territorio e i residenti locali Spesso, nelle attività quotidiane del cittadino e nelle attività culturali e di volontariato, si utilizzano metodi esclusivi e familistici come avviene nelle aziende e nella partitocrazia. |
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_________ 5. Coinvol-gimento delle altre associazioni e dei residenti _________ |
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_____________________________________________ PER UN’INCLUSIONE DEI RIONI E DEL TERRITORIO Valorizzare le iniziative che coinvolgono diffusamente i rioni della città e/o il territorio Quando l’iniziativa è realizzata, in modo decentrato, fuori dai luoghi istituzionali, coivolgendo i luoghi, eventualmente all’aperto, dei rioni, in particolare quelli meno frequentati, consente un cambiamento che può rimuovere lo squilibrio sociale e urbanistico della città. |
NO |
_________ 6. Coinvol- gimento dei rioni e/o del territorio _________ |
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_____________________________________________ PER UN’AUTODETERMINAZIONE E UNA COESIONE TERRITORIALE Valorizzare le iniziative ideate da soggetti locali senza aderire a iniziative promosse a livello sovraterritoriale Quando l’iniziativa non è calata dall’alto, ma realizzata esperienzialmente da soggetti locali, diventa opportunità per una coesione territoriale e per un esercizio a una cittadinanza non delegata in ogni aspetto collettivo. |
_________ 7. Senza aderire a iniziative nazionali _________ |
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_____________________________________________ PER CONTRASTARE LA DELEGA, IL VERTICISMO E L’ESCLUSIONE Valorizzare le iniziative che, non prevedendo l’assegnazione di premi e riconoscimenti, non proiettano un approccio competitivo ed esclusivo dell’impegno e della cultura Quando, all’interno di un’iniziativa, vengono assegnati premi e riconoscimenti, è opportuno che questi almeno valorizzino persone non note e/o del territorio. Assegnando riconoscimenti a persone note, l’iniziativa tende a dare visibilità a se stessa. |
_________ 8. Senza premi e selezioni _________ |
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_____________________________________________ PER UNA CITTADINANZA INCLUSIVA DELLE SPECIFICITA’ E NON FAMILISTICA Considerare le iniziative per i contenuti che possono intrecciarsi con il nostro personale percorso e non per il rapporto di amicizia/seduzione o di inimicizia/intolleranza che intratteniamo con chi li organizza Spesso, siamo abituati ad approcciare gli eventi culturali con metodo familistico: li evitiamo per pregiudizio negativo (esclusione) o li frequentiamo per amicizia o simpatia (familismo). |
_________ 9. Considerare i contenuti e non gli organizzatori _________ |
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_____________________________________________ PER UN’AZIONE ETICA DELLE EMOZIONI, RIDUCENDO LA FRUIZIONE ESTETICA DELLE EMOZIONI Considerare le iniziative per la capacità di cambiamento e non per la piacevolezza emozionale che può renderci passivi perpetuatori del malessere collettivo Spesso, siamo abituati ad approcciare gli eventi culturali per l’attitudine emozionale (estetica) ereditata che impedisce l’azione in prima persona e quindi il cambiamento. |
_________ 10. Fruizione etica, non estetica _________ |
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_____________________________________________ PER UNA COESIONE SOCIALE E UN’INCLUSIONE DELLE SPECIFICITA’ Valorizzare le iniziative che prevedono dibattiti in cui ogni relatore impegni il tavolo del convegno solo nel momento del proprio intervento Ogni relatore dovrebbe essere un membro della platea prestato, temporaneamente e per una sua specificità, alla funzione di consulente di una comunità in cui ognuno è consulente degli altri. Quando possibile, è opportuno che i partecipanti al dibattito siano disposti in cerchio. |
_________ 11. Senza tavolo dei relatori _________ |
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_____________________________________________ PER UN’INCLUSIONE DELLE SPECIFICITA’ Valorizzare le iniziative che, nel comunicare i nomi delle persone coinvolte, utilizzano solo eventuali qualifiche pertinenti con l’iniziativa. Ogni relatore dovrebbe essere impegnato nell’iniziativa per portare la sua personale specificità acquisita nel concreto, a prescindere dai titoli. |
_________ 12. Senza comunicare titoli di studio non pertinenti _________ |
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_____________________________________________ PER UNA PROMOZIONE DELLE SPECIFICITA’ DEI CITTADINI Valorizzare iniziative (convegni, dibattiti, ecc.) dove prendono parte prevalentemente le competenze tecniche e di fatto e non i personaggi politici e istituzionali Spesso il convegno perde di vista il suo contenuto e diventa luogo di presenzialismo. Le autorità politiche e istituzionali hanno comunque la possibilità di vedersi pubblicati i propri comunicati sui media. |
_________ 13. Senza personaggi istituzionali _________ |
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_____________________________________________ PER UNA CITTADINANZA NON DELEGATA E UNA BIODIVERSITA’ CULTURALE Valorizzare le iniziative che prevedono, come protagonisti, personaggi non mediaticamente noti Le iniziative locali hanno senso se danno visibilità a personaggi e istanze che non sono già agevolati dai media nazionali. |
_________ 14. Senza personaggi massmediatici _________ |
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_____________________________________________ PER UNA CITTADINANZA ARTISTICA NON DELEGATA: FRUIZIONE RESPONSABILE DELLE ARTI Valorizzare le iniziative (spettacoli, concerti, mostre) che propongono soggetti e artisti non veicolati da TV, cinema e media nazionali Per biodiversità e approccio esperienziale, è utile dare visibilità ad artisti, semmai locali, che normalmente non hanno spazio sulle emittenti nazionali e nel circuito cinematografico e che non sono suggeriti dai mass media. |
_________ 15. Senza artisti massmediatici _________ |
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_____________________________________________ PER UN’INCLUSIONE SOCIALE Valorizzare, anche a teatro e ai concerti, le iniziative in cui non siano previsti posti privilegiati e biglietti omaggio per le autorità Per valutare realmente la portata di un evento culturale, gli esponenti politici ed istituzionali devono misurarsi con esso, in veste di cittadini comuni. Nei luoghi dell’arte, siti dell’emancipazione e della giustizia, non dovrebbero esistere discriminazioni. |
_________ 16. Senza spazi e posti a sedere privilegiati _________ |
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_____________________________________________ PER UN MODELLO DI SVILUPPO DI PICCOLA SCALA E PER REDDITI CHE RESTANO SUL TERRITORIO Valorizzare le iniziative realizzate senza quegli ingenti capitali che portano i profitti via dai territori e che promuovono quel modello di sviluppo che, basato sui sistemi di scala, è la causa dell’attuale disagio economico e sociale Per un modello di sviluppo che includa i piccoli operatori locali e che incentivi un’economia di piccola scala che produce economia territoriale. |
_________ 17. Senza ingenti investimenti _________ |
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_____________________________________________ PER UN’AUTODETERMINAZIONE DEL TERRITORIO Valorizzare le iniziative che, evitando, come sponsor, aziende estranee al territorio, non rischiano di veicolare condizionamenti a danno delle popolazioni locali Queste iniziative, in quanto di visibilità pubblica, devono essere autonome dalla aziende che potrebbero condizionare le attività di autodeterminazione e di coesione della popolazione locale. |
_________ 18. Senza sponsor sovraterritoriali _________ |
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_____________________________________________ PER UNA CULTURA MATERIALE RESPONSABILE E UN’ECONOMIA CONDIVISA Valorizzare le iniziative culturali che promuovono i prodotti del territorio o etici, quando prevedono la somministrazione di cibo o in quanto ospitate in esercizi commerciali che abitualmente somministrano cibo del territorio Processo culturale è quello che, a prescindere dal tema affrontato, dovrebbe comunque essere capace, nel metodo, di agevolare identità territoriale, redistribuzione del reddito, tutela ambientale. |
_________ 19. Cibo responsabile _________ |
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_____________________________________________ PER UN RESPONSABILE USO DELLE RISORSE NATURALI Evitare le iniziative culturali che prevedendo, anche accessoriamente, sommistrazione di cibo e bevande, utilizzano stoviglie monouso non biodegradabili Queste iniziative, in quanto di visibilità pubblica, devono essere più responsabili dei singoli cittadini riguardo all’uso di stoviglie: in caso di monouso, si utilizzino almeno quelle biodegradabili. _____________________________________________ |
_________ 20. Stoviglie ecosostenibili _________ |