Essere paesaggio. Seminario di teatro-danza con Paola Carbone. 12 e 13 luglio. Magnifico Visbaal. Coerenze:17/20
Magnifico Visbaal Spazio Culturale presenta ESSERE PAESAGGIO. La Danza Silenziosa. I parte
Seminario di Teatrodanza condotto da Paola Carbone, con musiche Davide Giacobbe
Sabato 12 luglio ore 15:00/20:00
Domenica 13 luglio ore 10:00/ 13:00
Incontrare il corpo come un luogo silenzioso e sconosciuto, è una buona premessa per qualsiasi forma di allenamento fisico e artistico.
Il corpo , come un albero, dentro di se contiene il seme che lo ha generato e, allo stesso tempo, il suo misterioso manifestarsi nel tempo e nel divenire.
Questo accade anche per la nostra specie, che nasce da un seme posato nel buio in cerca di luce.
Il nostro indagare, durante il seminario, sarà più simile a ciò che muove una pianta che a quello che fa esprimere un uomo attraverso il suo caos. Il gesto e la parola saliranno dalla terra su cui poggiamo i piedi, come linfa nutriente e potente. Così avranno luogo la danza e la poesia , arti per le quali bisogna sempre predisporsi.
L’allenamento sarà organico e graduale , si partirà da un lungo riscaldamento a terra per attivare l’energia del corpo e del respiro, per poi passare al lavoro in piedi e nello spazio, forte e dinamico.
La drammaturgia del suono accompagna il lavoro costantemente, creando paesaggi come partiture fisiche ed emozionali.
La religiosità della terra è un modo di sentire umano. Fu e non cessa di esserlo, all’origine del pensiero filosofico, della coscienza poetica e di ogni forma d’arte. E’ meraviglia, incanto, commozione, sgomento dinanzi alla natura. Ciò si traduce in un legame intimo, indissolubile, contemplativo che ci riavvicina alla vita. E’ una religiosità che vive della tensione della ricerca inquieta e ci conduce a indagare, esplorare, pensare altrimenti. Duccio Demetrio
SU COSA CI ALLENEREMO:
La poetica del corpo e l’ascolto di sé.
La relazione con gli altri.
La natura del movimento e il bisogno di espressione.
Gli esercizi e la conoscenza del proprio corpo.
La danza come consapevolezza e possibile traccia.
L’agire e il non agire.
La comunicazione con le altre arti.
L’essere in scena e l’azione performativa.
Per l’allenamento è necessario :
abiti comodi / un plaid / una poesia vegetale ( in due copie)
un cibo nutriente che ci accompagni ( biscotti/ frutta secca/frutta fresca….)
Per l’azione è necessario:
un abito per la danza silenziosa /2 piccoli rami freschi / 1 pacco di farina / 1 piatto bianco
Paola Carbone, ha studiato danza classica e contemporanea a Napoli, Roma, Londra e Parigi. Presso la Federazione Francese della Danza ha conseguito il diploma all’insegnamento. Si è interessata di Aikido e Tai Chi Chuan per molti anni. Ha studiato con Veronica Urzua, Monica Francia, Danio Manfredini, Antonella Bertoni, Michele Abbondanza, Ervé Diasnas, Germana Giannini, Gianluigi Gherzi e numerosi altri maestri Ha tenuto stabilmente presso la Scuola di Teatro Naturale del Teatro dei Sassi di Matera, seminari di Arti del Movimento. Ha insegnato presso Chiaradanza, teatro danza e movimento armonico. Cura laboratori per bambini e corsi di aggiornamento nelle scuole di ogni ordine e grado. Il piccolo teatro dei territori è stata tra le esperienze più significative. Ha lavorato presso l’Ospedale S. Carlo di Potenza all’interno del reparto per i disturbi legati all’alimentazione. Ha curato per il Comune di Napoli, nell’ambito del “ Progetto Arcobaleno”, numerose azioni performative per gruppi amatoriali. Nel 2008 cura la regia di “ I giardini di Peter” spettacolo itinerante per bambini tenutosi nell’Orto Botanico di Portici. Ha partecipato per diversi anni ai convivi di ricerca del Teatro dei Sassi di Matera sul poema epico del Mahabharata. Ha preso parte come attrice danzatrice allo spettacolo Lisboa nel progetto Viaggi da fermo del Grubus Theatre del teatro delle Gru, progetto che prevede lo svolgimento di azioni teatrali all’interno di un autobus a due piani in varie città e paesi d’Italia. Attualmente è ideatrice e regista del Progetto Cortili che prevede l’adozione di una corte e di una casa con i suoi abitanti per l’installazione di un evento di teatro danza condiviso. Collabora con diversi comuni dell’entroterra campano per la creazione di Comunità temporanee d’intenti, basate sulla condivisione dell’arte come nutrimento necessario alla crescita e allo sviluppo dei luoghi e delle persone nel loro contesto naturale. Guida e allena il collettivo Azzurro Solfato nello spazio di Porto Petraio a Napoli: Essere paesaggio è il pensiero ispiratore che attualmente anima il lavoro di tutto il collettivo.
Davide Giacobbe, si è formato con Sergio Longobardi (Babbaluck, Napoli) e Simona Lobefaro (Maddai Danza/Sistemi Dinamici Altamente Instabili, Roma). Ha frequentato seminari di formazione con Felix Ruckert (Dock11, Berlino), Danio Manfredini (Valdoca), Monica Francia (Cantieri, Ravenna) ed altri. Ha lavorato con Giampiero Mirra (Congrega della Plastica) e Paola Carbone (Azzurro Solfato) in vari spettacoli e performances. Per il cinema, ha avuto ruoli in “La Guerra di Mario” di A.Capuano e “Ossidiana” di S.Maja, ed in alcuni cortometraggi. Ha partecipato al progetto triennale di convivio teatrale “Mahabharata” del Teatro dei Sassi. Come attore ha partecipato ad alcune edizioni dello spettacolo di teatro sensoriale “Fermentaciòn” del Teatro de Los Sentidos di Barcellona (Spagna). Attualmente collabora come attore e light designer con la compagnia di teatro sensoriale Rosa Pristina con la quale ha partecipato alle edizioni 2012 e 2013 del Napoli Teatro Festival Italia. In Azzurro Solfato si occupa della regia tecnica e della drammaturgia musicale dei laboratori e degli spettacoli.
Il laboratorio è aperto a tutti. Non sono richieste necessariamente competenze di danza.
Costo: 60 euro esterni
50 euro interni ( laboratoristi del Magnifico Visbaal).
Il laboratorio è a numero chiuso.E’ necessaria la prenotazione al numero 349 6789692 Rosaria.
Iscrizioni entro il 10 luglio.
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Chi è interessato può comunicarci eventuali modifiche da apportare alla seguente ipotesi.
PoeCivismo. Metodi responsabili per la fruizione di iniziative socio-culturali Questi Metodi agevolano PRATICHE capaci di inclusione e cittadinanza non delegata. Ogni iniziativa, infatti, a prescindere dall’encomiabile tema trattato, IN TERMINI DI LINGUAGGIO ESPERIENZIALE, paradossalmente rischia di realizzare STILI DI AZIONE CULTURALE che, dialogando con gli STILI DI VITA del fruitore, utilizzano un metodo escludente e delegato che è incoerente con qualsiasi processo culturale che voglia creare reale consapevolezza e capacità di azione partecipata dal cittadino. . Non conta l’eccellenza di un’opera, di una teoria o di un evento, ma cosa ne fa il fruitore, portandola in prima persona nel mondo. . Ogni fruitore, nell’approcciarsi esperienzialmente all’evento, può considerare i criteri che ritiene utili e può anche creare altri criteri adatti al proprio percorso. _____________________________________________ |
Essere paesaggio. Seminario di teatro-danza con Paola Carbone. 12 e 13 luglio. Magnifico Visbaal. | ||
17/20 | TOTALE COERENZE rilevate con i Metodi responsabili ________ |
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_____________________________________________ PER UNA RESISTENZA ECONOMICA TERRITORIALE E UNA REDISTRIBUZIONE DEI REDDITI Valorizzare le iniziative culturali che, a prescindere dal tema, promuovono anche l’attitudine a contrastare la crisi economica che colpisce il cittadino medio e i territori Ogni iniziativa dovrebbe considerare il bisogno di giustizia sociale di questa epoca in cui i redditi si stanno spostando dal cittadino medio ai milionari. _____________________________________________ |
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_________ 1. Tutela economica del cittadino e del territorio _________ |
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PER UN’IDENTITA’ TERRITORIALE E UNA COESIONE SOCIALE Valorizzare le iniziative culturali che, a prescindere dal tema, promuovono anche l’identità del territorio e la coesione sociale che ne deriverebbe Queste iniziative, in quanto di visibilità pubblica, dovrebbero considerare la vocazione territoriale e le specificità del luogo da tutelare come opportunità di identità e di reddito. _____________________________________________ |
_________ 2. Tutela identitaria del territorio _________ |
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PER UNA RESPONSABILITA’ SOCIALE CORTA E NON DELEGATA Valorizzare le iniziative realizzate da associazioni locali o dai residenti, senza la partecipazione e i fondi degli enti pubblici Quando l’iniziativa non è calata dall’alto ma realizzata in prima persona dai residenti diventa opportunità per una coesione territoriale e una cittadinanza non delegata in tutti gli aspetti della vita collettiva. Se l’iniziativa è realizzata senza i fondi pubblici contiene meno costi occulti: non pesa sulla collettività; non partecipa a un modello di sviluppo assistenzialista e delegato; non si agevola il clientelismo politico; non è complice dei costi pubblici che, gravando sull’economia reale, causano la crisi economica a danno dei cittadini e dei territori. |
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_________ 3. Senza enti pubblici _________ |
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_____________________________________________ PER UN’INCLUSIONE DEI LUOGHI CHE ANIMANO IL TERRITORIO Valorizzare le iniziative che, realizzate presso le sedi di associazioni e di aziende indipendenti, evitando i non luoghi delle sedi istituzionali, si contaminano dei progetti e delle persone del territorio Quando l’iniziativa è realizzata in sedi istituzionali, oltre a gravare sulla collettività, rischia di proporsi unilateralmente in quanto non si contamina delle persone e dei progetti che animano il luogo ospitante. |
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_________ 4. Presso sedi non istituzionali _________ |
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_____________________________________________ PER UN’ATTITUDINE ALL’INCLUSIONE E PER DISINCENTIVARE IL FAMILISMO Valorizzare le iniziative che, promosse da un’associazione, coinvolgono nell’organizzazione le altre associazioni del territorio e i residenti locali Spesso, nelle attività quotidiane del cittadino e nelle attività culturali e di volontariato, si utilizzano metodi esclusivi e familistici come avviene nelle aziende e nella partitocrazia. |
NO |
_________ 5. Coinvol-gimento delle altre associazioni e dei residenti _________ |
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_____________________________________________ PER UN’INCLUSIONE DEI RIONI E DEL TERRITORIO Valorizzare le iniziative che coinvolgono diffusamente i rioni della città e/o il territorio Quando l’iniziativa è realizzata, in modo decentrato, fuori dai luoghi istituzionali, coinvolgendo i luoghi, eventualmente all’aperto, dei rioni, in particolare quelli meno frequentati, consente un cambiamento che può rimuovere lo squilibrio sociale e urbanistico della città. |
NO |
_________ 6. Coinvol- gimento dei rioni e/o del territorio _________ |
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_____________________________________________ PER UN’AUTODETERMINAZIONE E UNA COESIONE TERRITORIALE Valorizzare le iniziative ideate da soggetti locali senza aderire a iniziative promosse a livello sovraterritoriale Quando l’iniziativa non è calata dall’alto, ma realizzata esperienzialmente da soggetti locali, diventa opportunità per una coesione territoriale e per un esercizio a una cittadinanza non delegata in ogni aspetto collettivo. |
_________ 7. Senza aderire a iniziative nazionali _________ |
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_____________________________________________ PER CONTRASTARE LA DELEGA, IL VERTICISMO E L’ESCLUSIONE Valorizzare le iniziative che, non prevedendo l’assegnazione di premi e riconoscimenti, non proiettano un approccio competitivo ed esclusivo dell’impegno e della cultura Quando, all’interno di un’iniziativa, vengono assegnati premi e riconoscimenti, è opportuno che questi almeno valorizzino persone non note e/o del territorio. Assegnando riconoscimenti a persone note, l’iniziativa tende a dare visibilità a se stessa. |
_________ 8. Senza premi e selezioni _________ |
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_____________________________________________ PER UNA CITTADINANZA INCLUSIVA DELLE SPECIFICITA’ E NON FAMILISTICA Considerare le iniziative per i contenuti che possono intrecciarsi con il nostro personale percorso e non per il rapporto di amicizia/seduzione o di inimicizia/intolleranza che intratteniamo con chi li organizza Spesso, siamo abituati ad approcciare gli eventi culturali con metodo familistico: li evitiamo per pregiudizio negativo (esclusione) o li frequentiamo per amicizia o simpatia (familismo). |
_________ 9. Considerare i contenuti e non gli organizzatori _________ |
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_____________________________________________ PER UN’AZIONE ETICA DELLE EMOZIONI, RIDUCENDO LA FRUIZIONE ESTETICA DELLE EMOZIONI Considerare le iniziative per la capacità di cambiamento e non per la piacevolezza emozionale che può renderci passivi perpetuatori del malessere collettivo Spesso, siamo abituati ad approcciare gli eventi culturali per l’attitudine emozionale (estetica) ereditata che impedisce l’azione in prima persona e quindi il cambiamento. |
_________ 10. Fruizione etica, non estetica _________ |
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_____________________________________________ PER UNA COESIONE SOCIALE E UN’INCLUSIONE DELLE SPECIFICITA’ Valorizzare le iniziative che prevedono dibattiti in cui ogni relatore impegni il tavolo del convegno solo nel momento del proprio intervento Ogni relatore dovrebbe essere un membro della platea prestato, temporaneamente e per una sua specificità, alla funzione di consulente di una comunità in cui ognuno è consulente degli altri. Quando possibile, è opportuno che i partecipanti al dibattito siano disposti in cerchio. |
_________ 11. Senza tavolo dei relatori _________ |
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_____________________________________________ PER UN’INCLUSIONE DELLE SPECIFICITA’ Valorizzare le iniziative che, nel comunicare i nomi delle persone coinvolte, utilizzano solo eventuali qualifiche pertinenti con l’iniziativa. Ogni relatore dovrebbe essere impegnato nell’iniziativa per portare la sua personale specificità acquisita nel concreto, a prescindere dai titoli. |
_________ 12. Senza comunicare titoli di studio non pertinenti _________ |
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_____________________________________________ PER UNA PROMOZIONE DELLE SPECIFICITA’ DEI CITTADINI Valorizzare iniziative (convegni, dibattiti, ecc.) dove prendono parte prevalentemente le competenze tecniche e di fatto e non i personaggi politici e istituzionali Spesso il convegno perde di vista il suo contenuto e diventa luogo di presenzialismo. Le autorità politiche e istituzionali hanno comunque la possibilità di vedersi pubblicati i propri comunicati sui media. |
_________ 13. Senza personaggi istituzionali _________ |
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_____________________________________________ PER UNA CITTADINANZA ARTISTICA NON DELEGATA E UNA BIODIVERSITA’ CULTURALE Valorizzare le iniziative che prevedono, come protagonisti, personaggi e artisti non mediaticamente noti Le iniziative locali hanno senso se danno visibilità a personaggi e/o artisti che non sono già agevolati dai media nazionali. |
_________ 14. Senza personaggi e/o artisti massmediatici _________ |
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_____________________________________________ PER UNA CITTADINANZA ECONOMICA NON DELEGATA Valorizzare le iniziative che utilizzano monete locali per incentivare un’economia condivisa, una coesione sociale e una resistenza economica territoriale Ogni gesto economico può essere portatore di giustizia sociale, redistribuzione dei redditi e inclusione del vicino. |
NO | _________ 15. Con moneta locale _________ |
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_____________________________________________ PER UN’INCLUSIONE SOCIALE Valorizzare, anche a teatro e ai concerti, le iniziative in cui non siano previsti posti privilegiati e biglietti omaggio per le autorità Per valutare realmente la portata di un evento culturale, gli esponenti politici ed istituzionali devono misurarsi con esso, in veste di cittadini comuni. Nei luoghi dell’arte, siti dell’emancipazione e della giustizia, non dovrebbero esistere discriminazioni. |
_________ 16. Senza spazi e posti a sedere privilegiati _________ |
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_____________________________________________ PER UN MODELLO DI SVILUPPO DI PICCOLA SCALA E PER REDDITI CHE RESTANO SUL TERRITORIO Valorizzare le iniziative realizzate senza quegli ingenti capitali che portano i profitti via dai territori e che promuovono quel modello di sviluppo che, basato sui sistemi di scala, è la causa dell’attuale disagio economico e sociale Per un modello di sviluppo che includa i piccoli operatori locali e che incentivi un’economia di piccola scala che produce economia territoriale. |
_________ 17. Senza ingenti investimenti _________ |
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_____________________________________________ PER UN’AUTODETERMINAZIONE DEL TERRITORIO Valorizzare le iniziative che, evitando, come sponsor, aziende estranee al territorio, non rischiano di veicolare condizionamenti a danno delle popolazioni locali Queste iniziative, in quanto di visibilità pubblica, devono essere autonome dalla aziende che potrebbero condizionare le attività di autodeterminazione e di coesione della popolazione locale. |
_________ 18. Senza sponsor sovraterritoriali _________ |
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_____________________________________________ PER UNA CULTURA MATERIALE RESPONSABILE E UN’ECONOMIA CONDIVISA Valorizzare le iniziative culturali che promuovono i prodotti del territorio o etici, quando prevedono la somministrazione di cibo o in quanto ospitate in esercizi commerciali che abitualmente somministrano cibo del territorio Processo culturale è quello che, a prescindere dal tema affrontato, dovrebbe comunque essere capace, nel metodo, di agevolare identità territoriale, redistribuzione del reddito, tutela ambientale. |
_________ 19. Cibo responsabile _________ |
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_____________________________________________ PER UN RESPONSABILE USO DELLE RISORSE NATURALI Evitare le iniziative culturali che prevedendo, anche accessoriamente, sommistrazione di cibo e bevande, utilizzano stoviglie monouso non biodegradabili Queste iniziative, in quanto di visibilità pubblica, devono essere più responsabili dei singoli cittadini riguardo all’uso di stoviglie: in caso di monouso, si utilizzino almeno quelle biodegradabili. _____________________________________________ |
_________ 20. Stoviglie ecosostenibili _________ |