Lettera a Ciccio Cangiano, cooperante internazionale, amico di tutti e nemico di ogni potere.
Beneventano e volontario dell'associazione umanitaria Sols 24/7, è scomparso il 6 agosto 2014.
[di Gina Donatiello] Quando ho saputo della tua morte, ho recepito la notizia con una sorta di rassegnata incredulità. Come un fatto che non si colloca bene nella realtà, pur essendovi predestinato. Un retro pensiero inespresso ha lavorato nella mia testa; e per placare il moto di dispiacere, mi sussurrava che Tu sei un eroe dannato che non poteva non sfuggire al mondo che in modo drammatico.
Ma un altro pensierino, questa volta più esplicito e avvilente, mi martella dentro… Il tuo rifiuto viscerale e colto di un posto nella società ti ha portato a rifuggire le comode categorie a cui ci aggrappiamo per galleggiare nella vita, e proprio ora che la tua opposizione faticosa, dolorosa e fiera, ti aveva condotto a scovare un nido che desse ragione alla tua sensibilità; ora che avevi trovato il tuo posto nel mondo; la felicità delle piccole cose la cui sapidità è sconosciuta alla livida agiatezza dei microcosmi borghesi; ora che c’era un posto tutto per te nell’universo: il posto in cui Ciccio sta bene con sé stesso; è in pace e nella testa gli frullano solo pensieri leggiadri… voli via, come un sospiro lungo e pacato. Affronti allora la sfrontata violenza della morte su strada con la tua elegante pacatezza: la scacci via per un po’, imponendole i tuoi tempi, e senza moto alcuno di paura, la lasci, quasi indifferente, covare dentro.
Non ho, come tanti altri, un bacino florido di ricordi a cui appigliarmi per non lasciarti sfuggire via. Ti conosco non so da quanto e non so il perché; non abbiamo condiviso molto, eppure negli occasionali, fugaci e contingenti attimi dei nostri incontri, sapevi far intuire la profondità del tuo pensiero; soppesare la superiore maturità del tuo sguardo sul mondo; il tuo interrogarti sul perché non ti somigliasse, mentre tu rifuggivi caparbio ad assimilarti ad esso.
Il mio bacino di ricordi non è ricco affatto, eppure, due anni addietro sei passato per la mia casa “occidentale” indiana: ci è voluto poco per capire i miei errori, il mio cedimento becero verso l’accomodante materialità dei privilegi. Mi hai incalzato con la tua scomoda verità, che ha germogliato qualche tempo dopo una più frugale scelta, di cui ti feci menzione come a dire: avevi ragione! Avevi ragione e ti ho ascoltato!
E poi eri lì accanto a me quando, per una misteriosa allergia, lì nel parco, il mio volto prese a deformarsi a colpi di bozzi giganteschi che spuntavano fulminei, precipitandomi nello sgomento. Non ti sei scomposto neppure un istante, ma con un lucido, calmo e competente intervento, mi proponi la corretta diagnosi e mi accompagni in ospedale, tranquillizzandomi per tutto il tragitto. Eri la quiete in mezzo alla tempesta. E quando ogni cosa è a posto, sparisci verso mete lontane, indefinite e mutevoli.
Ciccio mi piacerebbe dirti queste cose guardandoti in faccia. Ti direi che il mondo ha torto ed Tu hai ragione. Che sai insegnare, senza farsi maestro. Che sei la concretizzazione esistenziale e resistenziale della purezza e della coerenza. Ti direi…
Ti voglio bene e un grazie,
g.(lettera senza titolo pubblicata da Gina Donatiello sul web: il titolo è stato aggiunto dalla redazione di Art’Empori)
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Foto ricevuta tramite Peppe Nenna.
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Dalla Gazzetta di Benevento, segue un articolo sull’accaduto.
Benevento, 11-08-2014 21:42 |
Un volontario di 49 anni di Benevento è deceduto lo scorso 6 agosto
in Cambogia dove stava svolgendo una missione umanitaria
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Si tratta di Giuseppe Cangiano, conosciuto con il nome di Ciccio che forniva con la sua organizzazione programmi educativi ai giovani |
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Un volontario di 49 anni di Benevento, Giuseppe Cangiano (foto), è deceduto lo scorso 6 agosto in Cambogia dove stava svolgendo una missione umanitaria.
Questa sua ultima missione, Cangiano, conosciuto con il nome di Ciccio, la stava svolgendo con la Sols 24/7, organizzazione non governativa internazionale che mira a fornire programmi educativi gratuiti a giovani che non sono in grado di acquisire una preparazione scolastica appropriata o raggiungere un livello di istruzione più alta a causa di difficoltà economiche.
Altre missioni le aveva svolte negli ultimi anni in India, in Malesia in Messico.
Laureato in Scienze Politiche all’Università di Napoli, Cangiano aveva dedicato gli ultimi anni della sua vita al volontariato internazionale verso i più deboli, anche all’interno della Croce Rossa Italiana.
“La notizia della sua morte – si legge in una nota inviata al nostro giornale – è giunta alla sorella Aurelia la notte del 6 agosto quando un dirigente dell’Organizzazione l’ha avvisata in lingua inglese dell’avvenuto decesso.
Il Consolato italiano in Cambogia, il giorno dopo, l’ha raggiunta telefonicamente ed ha ricostruito l’accaduto.
Sembra che Giuseppe Cangiano, alla fine della giornata lavorativa, si sia recato, insieme ad un collega medico spagnolo, ad un villaggio vicino per fare delle compere.
Durante il viaggio in moto, un camion, nel sorpassare un altro mezzo, avrebbe travolto i due che sono caduti rovinosamente a terra.
Né il conducente né altri si sono fermati per prestare soccorso.
I due volontari, comunque, hanno fatto ritorno al villaggio.
In un primo momento, è sembrato che si fosse trattato solo di qualche graffio, ma invece dopo qualche ora la febbre alta e poi il vomito hanno colpito Cangiano.
A seguito di ciò, è stato accompagnato in auto, ma il viaggio verso l’Ospedale della capitale cambogiana, Pnon Penn, distante più di cinque ore dal villaggio sede della missione umanitaria, non ha permesso cure appropriate immediate.
Ricoverato in terapia d’urgenza, il 49enne sannita è deceduto all’alba del giorno dopo.
Del guidatore del camion e di eventuali responsabilità nessuna traccia.
Le autorità non hanno permesso l’autopsia.
La sorella ed il marito di lei, l’avvocato Vincenzo Chiusolo, hanno inutilmente richiesto le foto del congiunto anche per sincerarsi delle generalità ed evitare probabili scambi di persona.
Il riconoscimento del cadavere, operato dai dirigenti dell’Organizzazione Umanitaria, ha fugato qualsiasi speranza o dubbio.
La notizia ha cominciato a girare tra i numerosi amici che Ciccio aveva in città molti dei quali raggiunti telefonicamente nelle località di vacanza.
Grande è il dolore di tutti.
Grande è la consapevolezza di aver perso un concittadino che in silenzio e gratuitamente faceva del bene.
Una persona colta, ma umile. Una persona buona.
La salma sarà in viaggio aereo probabilmente nella giornata di martedì e raggiungerà la città giovedì.
Le esequie si terranno presumibilmente venerdì presso il Cimitero Comunale”.
Non posso commentare… un nodo mi serra la gola. Ho condiviso con Lui il rifiuto dell’ingiusto,ed ho imparato a vivere la dignità della povertà.”" perchè non vai a fare volontariato in Inghilterra,Spagna,America … perchè scegli l’altra parte del mondo ov’è maggiore l’insidia”gli chiesi insieme alla Madre- “” Perchè voglio provare lo squallore della miseria e non fare volontariato turistico.Voglio sentire i morsi della solitudine del disprezzo ingiustificato…”
Una sola parola Ti rivolgo,o mio caro Amico,cavaliere dell’onestà e della giustizia: dedico a Te ed alla Tua amata sorellina,il mio amore unico ed eterno,tutte le mia fatiche terrene: dal libro al partito;alle vittorie della professione. Per onorarTi come meriti,per onorare Te, che hai vissuto con coraggio silenzioso l’abbandono di chi Ti doveva amare. Oltre la morte.
Il Tuo amico Enzo
Ricordo il suo sguardo e le domande sospese. Una persona dolce e fuori dal comune. Questo post mi ha colpita per la sensibilità con cui è scritto, che era anche di Giuseppe.