La vocazione di libraja, con Filomena Grimaldi e la libreria Controvento alla cenabaratto del 19 dicembre. Coerenze:18/20
Alla cenabaratto di venerdì 19 dicembre 2014, ore 21.30, presso la libreria indipendente Masone di Benevento, ospite di Art’Empori e del GASb Arcobaleno (Gruppo d’Acquisto Solidale e Barattario), la vulcanica Filomena Grimaldi baratterà la sua passione di libraia che, dopo feconde esperienze in alcune librerie italiane, per la crisi, torna a casa e fonda, a Telese Terme, la libreria indipendente Controvento. Un esempio ben riuscito di come reagire alla recessione smettendo di delegare la propria posizione lavorativa e diventare autori in prima persona di una nuova economia capace di cambiamento nel mondo (in calce, Filomena Grimaldi si racconta).
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La cenabaratto sarà preceduta, dalle ore 19.30, da un Mercatino CortoBarattario Natalizio, dove sarà possibile vendere e comprare cibi locali, piccolo artigianato creativo e per barattare beni autoprodotti, anche in cambio di cibo del GASb Arcobaleno.
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La cenabaratto configura un baratto di competenze alimentari e artistiche: affinché si realizzi una partecipazione esperienziale e sostenibile, è opportuno che i fruitori della cenabaratto partecipino con un cibo cucinato da condividere e forniti di stoviglie non monouso che utilizzeranno durante la cena. Sarà consegnato un SoldoCorto, moneta artigianale/locale sannita, a coloro che verranno muniti di stoviglie. Chi non avrà avuto opportunità di portare un cibo cucinato, potrà versare cinque euro per acquistare, presso il Caff’Emporio, un vino biologico da condividere con gli altri partecipanti.
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Le cenebaratto, promosse con l’apporto di Art’Empori.it e il Distretto di EcoVicinanza (Distretto di Economia Solidale), dopo la consegna del GASB Arcobaleno Benevento (Gruppo d’Acquisto Solidale e Barattario), tramite lo scambio di competenze alimentari e artistiche, realizzano un’esperienziale coesione tra soci produttori, soci consumatori e chiunque voglia aggiungersi per un rapporto responsabile con il cibo e con l’arte.
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Presidio territoriale nato per resistere alla crisi economica, la cenaBaratto diventa anche opportunità, nella comunità locale, per promuovere inclusione, un linguaggio della pace e una cittadinanza non delegata: per parteciparvi non bisogna essere invitati, ma basta barattare una competenza, come un cibo cucinato, una performance artistica, un sapere concreto o un’esperienza che promuova il cambiamento.
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Seduti intorno alla stessa tavola, accomunati dal cibo, tutti partecipano da coautori della serata: infranta la separazione tra attore e spettatore, tra cultura intellettuale e cultura materiale, ognuno è fruitore dell’altro.
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Libreria Controvento
Filomena Grimaldi si racconta.
Mi chiamo Filomena Grimaldi e faccio la libraia.
Ho iniziato quando studiavo all’università nel 2000 a Perugia, la prima libreria che mi ha accolta è stata l’Agenzia Einaudi.
Si lavorava senza pc, si studiava il catalogo e lo scaffale e i clienti venivano curati uno alla volta.
Ancora oggi, dopo tanti anni, quell’esperienza all’Einaudi rappresenta la spina dorsale della libraia che sono oggi.Dopo qualche anno sono tornata a casa e ho lavorato per qualche mese alla storica libreria Theoria di Telese.
Passare da una città con tante biblioteche, librerie, scuole e ben 2 università -di cui una per stranieri- da un ambiente multietnico al piccolo paese, è stata una grande scoperta.
All’agenzia Einaudi gestivo un solo catalogo, immenso certo, ma uno solo.
Da Theoria bisognava gestire ogni tipo di richiesta, avevo scoperto la complessità della libreria generalista.Ma la voglia di stare fuori casa non mi era ancora passata, mi ero resa conto che ogni libreria è un mondo a se stante, era quindi necessario scoprirne altri.
Così ho preso il treno e ho girato la Toscana e l’Emilia Romagna in cerca di una libreria che mi assumesse.
Dopo un’estate passata sui treni a fare colloqui, alla fine fui assunta, ero diventata la responsabile del punto vendita Mondadori franchising di Empoli (FI).
Avevo un’intera libreria da gestire, catalogo, ordini, personale, vetrine, fornitori, amministrazione, tutto.
Sono stati 3 anni intensi e nonostante il pregiudizio che incombe su questo tipo di librerie, sono stata sempre libera di scegliere, ho fatto progetti con scuole, biblioteche, associazioni.
Ho scoperto la letteratura per l’infanzia, ho iniziato a fare letture animate per bambini e ho seguito diversi corsi di formazione per progettare laboratori in libreria.
Sono cresciuta e ho imparato tantissimo.
Poi è arrivata la crisi che ha stravolto l’equilibrio della libreria…Non ho mai avuto paura di restare senza lavoro, avevo accumulato esperienza, coraggio e fiducia.
Dopo soli 2 mesi ho avuto il colloquio con la storica libreria Utopia di Milano.Ci sono rimasta quasi 2 anni. E’ stato il periodo più intenso e travolgente della mia vita.
Milano è il centro dell’editoria. Ero esposta continuamente a migliaia di stimoli, ho incontrato scrittori, editori, illustratori, editor, molti erano clienti della libreria.
Ho partecipato a festival e incontri, ma soprattutto ho avuto un capo e dei colleghi di grande esperienza, forti lettori, ognuno esperto in un settore diverso.
Ho scoperto editori e autori che mai avevo visto sui banchi delle librerie italiane, ho avuto l’opportunità di ampliare il reparto bambini avendo la consulenza diretta degli editori.
Ho gestito tutta la comunicazione per la libreria: i social network, il sito, la newsletter, i comunicati stampa per gli incontri e le presentazioni.
Ho avuto mille opportunità e le ho colte tutte.
Poi è arrivata la crisi anche a Milano e io mi sono resa conto che forse tutto questo girare e brigare per librerie poteva bastare, l’erasmus doveva finire, era tempo di diventare grande.
Ho rifatto i bagagli e sono tornata a casa a maggio 2013.
Il 7 dicembre dello stesso anno inauguro la mia libreria, l’ho chiamata “Controvento” per una storia che avevo letto sui bambini di Trieste che giocano con la bora senza averne paura: “Con l’eskimo aperto a pipistrello resistono ControVento senza spostare i piedi “
Giocare con la bora controvento, mi era sembrato un folle atto di fiducia… come aprire una libreria nel 2014, nell’anno nero della crisi.
Ma dopo un anno sono ancora qui, e ho ancora un sacco di cose da fare.
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SEGUONO I METODI RESPONSABILI CON CUI ART’EMPORI HA VAGLIATO L’EVENTO
Chi è interessato può comunicarci eventuali modifiche da apportare alla seguente ipotesi.
PoeCivismo. Metodi responsabili per la fruizione di iniziative socio-culturali Questi Metodi agevolano PRATICHE capaci di inclusione e cittadinanza non delegata. Ogni iniziativa, infatti, a prescindere dall’encomiabile tema trattato, IN TERMINI DI LINGUAGGIO ESPERIENZIALE, paradossalmente rischia di realizzare STILI DI AZIONE CULTURALE che, dialogando con gli STILI DI VITA del fruitore, utilizzano un metodo escludente e delegato che è incoerente con qualsiasi processo culturale che voglia creare reale consapevolezza e capacità di azione partecipata dal cittadino. . Non conta l’eccellenza di un’opera, di una teoria o di un evento, ma cosa ne fa il fruitore, portandola in prima persona nel mondo. . Ogni fruitore, nell’approcciarsi esperienzialmente all’evento, può considerare i criteri che ritiene utili e può anche creare altri criteri adatti al proprio percorso. Considerare le iniziative per la capacità di cambiamento (AZIONE ETICA) e non per la piacevolezza emozionale (FRUIZIONE ESTETICA DELLE EMOZIONI) che può renderci passivi perpetuatori del malessere collettivo Spesso, siamo abituati ad approcciare gli eventi culturali per l’attitudine emozionale (estetica) ereditata che impedisce l’azione in prima persona e quindi il cambiamento. |
Filomena Grimaldi e la libreria Controvento alla cenabaratto del 19 dicembre. | ||
18/20 | TOTALE COERENZE rilevate con i Metodi responsabili ________ |
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_____________________________________________ PER UNA RESISTENZA ECONOMICA TERRITORIALE E UNA REDISTRIBUZIONE DEI REDDITI Valorizzare le iniziative culturali che, a prescindere dal tema, promuovono anche l’attitudine a contrastare la crisi economica che colpisce il cittadino medio e i territori Ogni iniziativa dovrebbe considerare il bisogno di giustizia sociale di questa epoca in cui i redditi si stanno spostando dal cittadino medio ai milionari. _____________________________________________ |
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_________ 1. Tutela economica del cittadino e del territorio _________ |
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PER UN’IDENTITA’ TERRITORIALE E UNA COESIONE SOCIALE Valorizzare le iniziative culturali che, a prescindere dal tema, promuovono anche l’identità del territorio e la coesione sociale che ne deriverebbe Queste iniziative, in quanto di visibilità pubblica, dovrebbero considerare la vocazione territoriale e le specificità del luogo da tutelare come opportunità di identità e di reddito. _____________________________________________ |
_________ 2. Tutela identitaria del territorio _________ |
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PER UNA RESPONSABILITA’ SOCIALE CORTA E NON DELEGATA Valorizzare le iniziative realizzate da associazioni locali o dai residenti, senza la partecipazione e i fondi degli enti pubblici Quando l’iniziativa non è calata dall’alto ma realizzata in prima persona dai residenti diventa opportunità per una coesione territoriale e una cittadinanza non delegata in tutti gli aspetti della vita collettiva. Se l’iniziativa è realizzata senza i fondi pubblici contiene meno costi occulti: non pesa sulla collettività; non partecipa a un modello di sviluppo assistenzialista e delegato; non si agevola il clientelismo politico; non è complice dei costi pubblici che, gravando sull’economia reale, causano la crisi economica a danno dei cittadini e dei territori. |
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_________ 3. Senza enti pubblici _________ |
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_____________________________________________ PER UN’INCLUSIONE DEI LUOGHI CHE ANIMANO IL TERRITORIO Valorizzare le iniziative che, realizzate presso le sedi di associazioni e di aziende indipendenti, evitando i non luoghi delle sedi istituzionali, si contaminano dei progetti e delle persone del territorio Quando l’iniziativa è realizzata in sedi istituzionali, oltre a gravare sulla collettività, rischia di proporsi unilateralmente in quanto non si contamina delle persone e dei progetti che animano il luogo ospitante. |
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_________ 4. Presso sedi non istituzionali _________ |
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_____________________________________________ PER UN’ATTITUDINE ALL’INCLUSIONE E PER DISINCENTIVARE IL FAMILISMO Valorizzare le iniziative che, promosse da un’associazione, coinvolgono nella progettazione le altre associazioni indipendenti del territorio e i residenti locali Spesso, nelle attività quotidiane del cittadino e nelle attività culturali e di volontariato, si utilizzano metodi esclusivi e familistici come avviene nelle aziende e nella partitocrazia. |
no | _________ 5. Coinvolgimento delle associazioni indipendenti e dei residenti _________ |
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_____________________________________________ PER UN’INCLUSIONE DEI RIONI E DEL TERRITORIO Valorizzare le iniziative che coinvolgono diffusamente i rioni della città e/o il territorio Quando l’iniziativa è realizzata, in modo decentrato, fuori dai luoghi istituzionali, coinvolgendo i luoghi, eventualmente all’aperto, dei rioni, in particolare quelli meno frequentati, consente un’attitudine all’inclusione e un cambiamento che può rimuovere lo squilibrio sociale e urbanistico della città. |
no | _________ 6. Coinvol- gimento dei rioni e/o del territorio _________ |
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_____________________________________________ PER UN’AUTODETERMINAZIONE E UNA COESIONE TERRITORIALE Valorizzare le iniziative ideate da soggetti locali senza aderire a iniziative promosse a livello sovraterritoriale Quando l’iniziativa non è calata dall’alto, ma realizzata esperienzialmente da soggetti locali, diventa opportunità per una coesione territoriale e per un esercizio a una cittadinanza non delegata in ogni aspetto collettivo. |
_________ 7. Senza aderire a iniziative nazionali _________ |
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_____________________________________________ PER CONTRASTARE LA DELEGA, IL VERTICISMO E L’ESCLUSIONE Valorizzare le iniziative che, non prevedendo l’assegnazione di premi e riconoscimenti, non proiettano un approccio competitivo ed esclusivo dell’impegno e della cultura Quando, all’interno di un’iniziativa, vengono assegnati premi e riconoscimenti, è opportuno che questi almeno valorizzino persone non note e/o del territorio. Assegnando riconoscimenti a persone note, l’iniziativa tende a dare visibilità a se stessa. |
_________ 8. Senza premi e selezioni _________ |
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_____________________________________________ PER UNA CITTADINANZA ESPERIENZIALE E NON DELEGATA Valorizzare le iniziative per la capacità di rendere i fruitori coautori dell’iniziativa e quindi coautori del mondo, abbattendo la barriera tra attori e spettatori. Spesso, i fruitori partecipano agli eventi in modo passivo senza quella fruizione esperienziale che agevola nell’individuo la cittadinanza non delegata, la coesione sociale e la felicità diffusa. |
_________ 9. Con partecipazione esperienziale dei fruitori _________ |
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_____________________________________________ PER UNA COMUNICAZIONE NON FAMILISTICA E INDIPENDENTE DALLE MULTINAZIONALI DEL WEB Valorizzare le iniziative divulgate prevalentemente tramite strumenti indipendenti da quei social network che agevolano il familismo nelle relazioni Spesso, nell’ansia di divulgare l’evento, usiamo strumenti fondati sul familismo e l’omologazione, come i social network basati sulle cerchie di amicizie e non sui percorsi progettuali e territoriali. |
_________ 10. Comunicazione indipendente dai social _________ |
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_____________________________________________ PER UNA COESIONE SOCIALE E UN’INCLUSIONE DELLE SPECIFICITA’ Valorizzare le iniziative che prevedono dibattiti in cui ogni relatore impegni il tavolo del convegno solo nel momento del proprio intervento Ogni relatore dovrebbe essere un membro della platea prestato, temporaneamente e per una sua specificità, alla funzione di consulente di una comunità in cui ognuno è consulente degli altri. Quando possibile, è opportuno che i partecipanti al dibattito siano disposti in cerchio. |
_________ 11. Senza tavolo dei relatori _________ |
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_____________________________________________ PER UN’INCLUSIONE DELLE SPECIFICITA’ Valorizzare le iniziative che, nel comunicare i nomi delle persone coinvolte, utilizzano solo eventuali qualifiche pertinenti con l’iniziativa. Ogni relatore dovrebbe essere impegnato nell’iniziativa per portare la sua personale specificità acquisita nel concreto, a prescindere dai titoli. |
_________ 12. Senza comunicare titoli di studio non pertinenti _________ |
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_____________________________________________ PER UNA PROMOZIONE DELLE SPECIFICITA’ DEI CITTADINI Valorizzare iniziative (convegni, dibattiti, ecc.) dove prendono parte prevalentemente le competenze tecniche e di fatto e non i personaggi politici e istituzionali Spesso il convegno perde di vista il suo contenuto e diventa luogo di presenzialismo. Le autorità politiche e istituzionali hanno comunque la possibilità di vedersi pubblicati i propri comunicati sui media. |
_________ 13. Senza personaggi istituzionali _________ |
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_____________________________________________ PER UNA CITTADINANZA ARTISTICA NON DELEGATA E UNA BIODIVERSITA’ CULTURALE Valorizzare le iniziative che prevedono, come protagonisti, personaggi e artisti non mediaticamente noti Le iniziative locali hanno senso se danno visibilità a personaggi e/o artisti che non sono già agevolati dai media nazionali. |
_________ 14. Senza personaggi e/o artisti massmediatici _________ |
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_____________________________________________ PER UNA CITTADINANZA ECONOMICA NON DELEGATA Valorizzare le iniziative che utilizzano monete locali per incentivare un’economia condivisa, una coesione sociale e una resistenza economica territoriale Ogni gesto economico può essere portatore di giustizia sociale, redistribuzione dei redditi e inclusione del vicino. |
_________ 15. Con moneta locale _________ |
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_____________________________________________ PER UN’INCLUSIONE SOCIALE Valorizzare, anche a teatro e ai concerti, le iniziative in cui non siano previsti posti privilegiati e biglietti omaggio per le autorità Per valutare realmente la portata di un evento culturale, gli esponenti politici ed istituzionali devono misurarsi con esso, in veste di cittadini comuni. Nei luoghi dell’arte, siti dell’emancipazione e della giustizia, non dovrebbero esistere discriminazioni. |
_________ 16. Senza spazi e posti a sedere privilegiati _________ |
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_____________________________________________ PER UN MODELLO DI SVILUPPO DI PICCOLA SCALA E PER REDDITI CHE RESTANO SUL TERRITORIO Valorizzare le iniziative realizzate senza quegli ingenti capitali che portano i profitti via dai territori e che promuovono quel modello di sviluppo che, basato sui sistemi di scala, è la causa dell’attuale disagio economico e sociale Per un modello di sviluppo che includa i piccoli operatori locali e che incentivi un’economia di piccola scala che produce economia territoriale. |
_________ 17. Senza ingenti investimenti _________ |
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_____________________________________________ PER UN’AUTODETERMINAZIONE DEL TERRITORIO Valorizzare le iniziative che, evitando, come sponsor, aziende estranee al territorio o promotrici di economia insostenibile, non rischiano di veicolare condizionamenti a danno delle popolazioni locali Queste iniziative, in quanto di visibilità pubblica, devono essere autonome dalla aziende che potrebbero condizionare le attività di autodeterminazione e di coesione della popolazione locale. |
_________ 18. Senza sponsor sovraterritoriali _________ |
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_____________________________________________ PER UNA CULTURA MATERIALE RESPONSABILE E UN’ECONOMIA CONDIVISA Valorizzare le iniziative culturali che promuovono i prodotti del territorio o etici, quando prevedono la somministrazione di cibo o in quanto ospitate in esercizi commerciali che abitualmente somministrano cibo del territorio Processo culturale è quello che, a prescindere dal tema affrontato, dovrebbe comunque essere capace, nel metodo, di agevolare identità territoriale, redistribuzione del reddito, tutela ambientale. |
_________ 19. Cibo responsabile _________ |
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_____________________________________________ PER UN RESPONSABILE USO DELLE RISORSE NATURALI Evitare le iniziative culturali che prevedendo, anche accessoriamente, sommistrazione di cibo e bevande, utilizzano stoviglie monouso non biodegradabili Queste iniziative, in quanto di visibilità pubblica, devono essere più responsabili dei singoli cittadini riguardo all’uso di stoviglie: in caso di monouso, si utilizzino almeno quelle biodegradabili. _____________________________________________ |
_________ 20. Stoviglie ecosostenibili _________ |