“Gita” e “Ora è un imbuto” – Poesie di Luigi Di Donato

GITA

La collina si prestava al sogno,

e intanto i cavalli rispondevano di sì

nel campo recintato e oltre – dove cresce l’orizzonte.

Calcavamo la strada bianca, in salita,

con le fila di arboscelli

e l’incoscienza della fine,

in un andare come di onde

e l’arte di respirare all’unisono…

Eppure le distanze risalivano il fondo

e le crepe tendevano agguati,

la terra, sempre uguale,

conosceva i nomi e i perché.

 

ORA E’ UN IMBUTO

Sono lontani i momenti

in cui l’aria era densa,

schiumosa

tonificava il sangue.

Ora è un imbuto che filtra il malessere 

e lo rende incoscienza,

paura imprecisata.

Corpi simili a meduse,

polvere, mosche rumorose

si aggirano nel ventre del vuoto;

trattengo le impressioni

per sublimarle 

       al momento opportuno.

Luigi Di Donato

Una risposta a “Gita” e “Ora è un imbuto” – Poesie di Luigi Di Donato

  1. Nicola Sguera 30 giugno 2009 a 15:33

    La scrittura di Luigi, fedele alla sua storia, sta raggiungendo la sua “classicità”, la sua dizione depurata, malgrado il mondo sia fango, scorie, residui di un scotimento senza fine.

    Rispondi

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