I giardini di Ninfa tra poesia, arte e magia.
[di Mariapaola Bianchini] Il giardino di Ninfa è un monumento naturale di rara bellezza che somiglia ad un collage dei più bei quadri impressionisti. Si trova vicino la città di Latina e nei pressi di altrettanto bei monumenti quali il Castello di Sermoneta e l’Abbazia di Valvisciolo. Se siete alla ricerca di un posto poetico e silenzioso, fuori dal tempo e lontano dalla frenesia cittadina, quest’area dell’Agro Pontino è una valida opzione per un fine settima estivo alternativo a mare, piscina e città d’arte.
Partendo dal principio, l’Agro Pontino è stata per secoli un’area paludosa e i principali centri urbani, di cui oggi restano importanti testimonianze medioevali come Sermoneta, sorgevano sulle alture. Ninfa era uno dei più antichi borghi medioevali e l’unico che sorgeva nelle zone più basse. A causa di questa posizione attaccabile da passanti e malarie, fu presto abbandonato dai suoi cittadini. Di quell’antico periodo rimangono solo dei resti. Proprio su essi, all’inizio del 1900, Celaseo Caetani cominciò a costruire il giardino destinato a diventare uno dei più belli d’Italia. Il modello scelto dall’erede dell’antica dinastia Caetani, che nel medioevo governava Ninfa, è quello del giardino inglese. Nel tempo il giardino si è impreziosito di specie botaniche occidentali e orientali tanto da diventare giardino botanico protetto. Numerose specie di piante e numerose varietà di fiori abbelliscono oggi le antiche strade, case e chiese di Ninfa. L’atmosfera poetica e malinconica si arricchisce di una potenza energetica e rigenerativa grazie alla presenza di piccoli corsi d’acqua, il fiume Ninfa e ruscelli. L’ultima erede della famiglia, Leila Caetani, aveva l’abitudine di passeggiare ogni giorno nel giardino e fermarsi nei suoi posti preferiti per dipingere. I quadri che scaturivano erano specchi fedeli della bellezza che la circondava, tanto da somigliare appunto a dipinti impressionisti.
Il giardino di Ninfa è un parco protetto dal WWF. E’ aperto solo in alcuni periodi dell’anno, a primavera e in estate. La visita non è proprio comoda data una certa rigidità nei movimenti, c’è una guida che accompagna nel percorso togliendo la possibilità di libertà. Resta un’esperienza unica, da non farsi mancare. E dopo qualche ora di poesia naturale, ci si può spostare in poco tempo verso Sermoneta e nel tragitto riposarsi nel bellissimo chiostro dell’Abbazia di Valvisciolo.
[Le foto sono state scattate da Mariapaola Bianchini]
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A dir poco invitante. Bisogna solo andarci!
nina iadanza
se mi fidanzo, mi faccio accompagnare!
Che fantastiche foto …e che penna !