Ortista per scelta. Maria Pia Cutillo e la ruralità dell’arte a Ri-Creare.

[di Nina Iadanza] Ri-Creare è un evento di rigenerazione urbana con interventi artistici, installazioni, seminari e performance che si è tenuto a luglio 2014 nel borgo medievale di Guardia Sanframondi (BN).

L’intento è un diverso uso sociale degli spazi che possa scongiurare l’abbandono e il degrado, aprendo nuove possibilità alla vocazione originaria del luogo. Opportunità realizzate grazie all’interessamento di un gruppo di artisti di diversa nazionalità e formazione che vivono o si sono ritrovate nella località rurale sannita.

Oltre agli “artisti metropolitani”, era presente, con alcune installazioni “ortartistiche”, Maria Pia Cutillo, neocontadina Genuina Clandestina di San Salvatore Telesino, come a dire che una connessione tra arte e ruralità, tra artisti e territorio possa realizzarsi, anche tramite gli “ortartisti”.
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Maria Pia, che non ama apparire pubblicamente, dopo gli studi filosofici, fonda la libreria Theoria a Telese, poi, attivista ambientalista e neocontadina, si dedica alla permacultura. Esponente e produttrice del GAS Arcobaleno Benevento, realizza in prima persona, coerentemente, quella necessaria transizione, che sta avvenendo nel mondo, dalla cultura immateriale a quella materiale. Mamma di Max, ospita, nella sua casa rurale, wwoofer da tutto il mondo (giovani che viaggiano alloggiando in fattorie in cambio di lavoro). Il suo è un orto giardino, dove fiori, ortaggi e alberi da frutto coniugano bellezza e cibo naturale. Quindi, è portatrice di una visione e di pratiche connesse al mondo quotidiano delle problematiche ambientali e sociali: tensione e pratiche spesso non presenti negli “artisti metropolitani”.
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Le abbiamo rivolto alcune domande sul suo intervento a Ri-Creare.
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D – Colpiscono le tue installazioni che coniugano il  lavoro quotidiano con la bellezza delle forme che hai saputo creare attraverso l’utilizzo di materiali “poveri”. Una pregnanza di significati che conferisce alle tue creazioni una particolare forza. 
R - Coinvolta da Clare Galloway, artista scozzese trapiantata a Guardia Sanframondi, nell’evento Ri-Creare e non essendo un’artista, ho scelto di partecipare come “ortista”.
Poiché i vicoli del centro storico del paese presentavano alcune difficoltà nel trasporto dei materiali, ho dovuto usare comunque solo paglia, canne, iuta, ma avrei sicuramente preparato degli orti in miniatura più comprensibili se avessi avuto la possibilità di trasportare più materiali.
Cassette di legno con piante commestibili nate e cresciute nel compost, il tutto coperto di paglia: è semplicemente la versione in miniatura del mio orto e propone come potrebbe essere coltivato, in balcone, un piccolo orto.
Altre creazioni dimostravano invece che il design può essere realizzato con canne, bambù, vetri colorati.
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D – Trovo poetico che si uniscano resti del tempo, frammenti di antichi utensili, alle piante e ai fiori, conferendo una grazia tutta femminile al tuo lavoro e alla tua opera. 
R – Per le mie installazioni ho portato con me anche le “pietre preziose” che raccolgo quando, zappando, trovo anche il “mio  tesoro”: frammenti di piatti e orci romani.
Le altre installazioni erano composte da semplici incroci di canne che  sostenevano piante da fiore o ancora le nobili commestibili contenute in sacchi di iuta e il tutto abbellito da piccoli oggetti colorati, legni di scarto, pietre , peperoncini secchi, zucche…
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D - Nell’atto creativo non è tanto importante ciò che si realizza ma la modalità relazionale con cui si include il fruitore. Hai coinvolto altre persone nella tua realizzazione: adulti e bambini ti hanno dato una mano a trasportare e sistemare i tuoi lavori. Una dimensione più inclusiva e condivisa dell’atto creativo?
R – Nell’allestimento sono stata aiutata da amici, ma anche da due ragazzini che vivono nel vicolo scelto per le installazioni. Uno di loro è stato molto colpito dall’idea che senza molti soldi avrebbe potuto regalare alla madre, per il compleanno o altra occasione, non una semplice pianta ma un’intera installazione verde…
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Maria-Pia-Cutillo-f.nina-iadanza ri-creareD – È possibile dunque un’arte più etica e meno elitaria, appannaggio di molti e meno escludente, che possa operare un cambiamento decostruendo questa realtà delle cose?
R - La mia idea di sostenibilità e di decrescita è sempre legata alla gioia e alla  felicità che mi danno queste realizzazioni nel costruirle e nell’usarle quotidianamente. Il cibo che produco e il compost che ne deriva sono per me due facce della stessa idea di bellezza. Pertanto, anche l’uso di materiali “poveri”, ma reperibili nei nostri orti, lungo le strade, facili da trovare a km zero, sono per me importantissimi e degni di essere usati in installazioni artistiche.
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Ma, forse, le foto di Charlotte Sørensen parlano meglio di me di ciò che questi materiali poveri mi ispirano quando si collegano con piante e persone…
E, come nella fiaba che segue, auguro a tutti voi di trovare il vostro tesoro nella terra.
“Un padre anziano, giunto ormai alla fine dei suoi giorni, chiamò a sè i figli per consegnare loro il segreto della ‘sua vigna’ in cui aveva nascosto un tesoro. I figli che non avevano la passione per la viticultura, e che nel corso degli anni non avevano mai aiutato il padre nei lavori presentando mille scuse, dopo la morte del padre si precipitarono nella vigna per cercarvi il tesoro. Ora la situazione di quella vigna in stato di abbandono era davvero fatiscente. Così i figli per poter scavare dovettero tagliare i tralci e sistemare tante cose… ma nessun tesoro. Tuttavia dopo qualche mese, in seguito alla loro ricerca che sanò e rese feconda la vigna, i figli poterono vedere un raccolto buono e abbondante: la vigna coltivata era il tesoro. “
È la mia storia.

MariaPia-Cutillo-f.Francesco-DeLucia-ri-creareAlla manifestazione Ri-Creare, che si è tenuta nei giorni 4,5,6 e 11,12,13 luglio 2014, a Guardia Sanframondi, hanno partecipato i seguenti artisti: Clare Galloway, artista (Scozia); Guido Giannini, fotografo; Roberto Monte, designer; Alfredo Rizzi, pianista; Vito Pace, artista; Soukizy Redroom, artista/fotografa; Helena Wadsley, artista, (Canada); Angelica Tulimiero, ceramista; Daniel Cavey, ceramista; Salvatore Troiano, ceramista; Nello Valentino (Bhumi ceramica), designers; Aniello Rega, ceramista; Sara Cancellieri, artista; Vincenzo D’Argenio, artista; Adrian Setterfield, artista (Australia); Antonello Aprea con Teatro Donna Peppa, canzoni itineranti; Mario Festa, Associazione Ru.De.Ri., Rural Design per la Rigenerazione dei Territori; DOXA Associazione Culturale; Terra Vivente Art Studio; Charlotte Sørensen, fotografa (Danimarca); Wheat Wurtzburger, fotografo (USA); Maria Pia Cutillo, neocontadina e ortoartista, Lorenzo Canzanella (Clown Dottori Sfusi), e tanti altri.
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Per una visione ottimale delle foto, cliccare all’interno della foto in testa all’articolo e, poi (apertasi una nuova finestra), cliccare sulla destra di ogni foto (per andare avanti) o cliccare sulla sinistra della foto (per andare indietro).
Le foto scorrono più velocemente se si utilizza la rondella del mouse.
E’ sconsigliato cliccare sulle foto in miniatura che qui seguono.

2 Risponde a Ortista per scelta. Maria Pia Cutillo e la ruralità dell’arte a Ri-Creare.

  1. Lorenzo Canzanella 21 luglio 2014 a 18:41

    Che belle le foto. Brava Charlotte, brava Mariapia… e bravi i 2 ragazzi di Guardia Sanframondi!

    Rispondi
  2. giulio 21 luglio 2014 a 16:07

    bello!! :-)
    peccato non esserci stato.
    Giulio

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