Secondo Festival dell’erranza: La dimora e l’altrove. 11/14 settembre. Piedimonte Matese. Coerenze:13/20
Dall’11 al 14 settembre 2014, nell’affascinante location offerta dal borgo di Piedimonte Matese (CE), alle falde dell’Appennino Campano e contiguo alla cittadina di Alife, tappa della Via Francigena del Sud, durante il Festival dell’erranza, viaggiatori, scrittori, antropologi, religiosi e artisti si incontreranno e incontreranno il pubblico per dialogare sull’ampia semantica dell’erranza.
Il Festival – Programma 2014 – Ospiti 2014
L’attuale edizione darà il suo benvenuto, fra gli altri, a ospiti internazionali come Marzouk Mejri e il suo ensemble, e sarà arricchita da installazioni, laboratori, collegamenti skype con lo skipper e scrittore Simone Perotti, e da un’Ape Car colma di libri.
Il tema di quest’anno riguarderà la Dimora e l’Altrove.
Si rifletterà sull’idea di confine, di sosta e di residenza, che esprime il concetto di sicurezza e di possesso. E la Dimora, luogo dal quale s’intende allontanarsi ma al quale si anela ritornare, sarà posto a confronto con l’esperienza dell’Altrove che stimolerà le nostre capacità percettive, e i “nuovi mondi”, per quanto enigmatici, consentiranno di valutare “ l’universo fuori di casa nostra”.
Indagare la relazione Dimora /Altrove ci aiuterà, di certo, a estendere la riflessione sul senso dell’errare.
I 23 ospiti: Marco Aime, Alessandra Augelli, Arianna Corradi, Mauro Ferraris, Paolo Brovelli, Riccardo Finelli, Eraldo Affinati, Giovanni D’andrea, Paolo Mastroianni, Riccardo Carnovalini, Rita Mazzei, Antonio Moresco, Carla Perrotti, Luca Vagniluca, Selene Galloni Williams, Filippo Tuena, Marzouk Mejri, Mauro Buffa, Stefania Nardini, Angelo Floramo, Simone Perotti, Anna Maspero, Franco Arminio.
Direttore artistico: Roberto Perrotti. I relatori: Mary Attento, Alberico Bojano, Carla D’alessio, Davide Malesi, Marco Palasciano, Natalino Russo, Stefano De Stefano, Claudio Visentin.
E ancora: la Compagnia Instabile Puglianello e Morcone, Filomena Grimaldi, Valentina Rizzi, la Condotta Slow Food Matese.
Tra gli ospiti del Festival ci sarà Mauro Ferraris, fondatore de La Riserva Alpitrek e curerà anche un’installazione di tende per ricreare un villaggio degli indiani d’America.
Ci accompagnerà lungo tutto il percorso della II edizione del Festival dell’erranza la bibliolibreria itinerante Bibliolibrò: un progetto vincitore del Fondo Creatività 2011 nella Provincia di Roma, che nasce dalla collaborazione tra il drammaturgo Valentina Rizzi, membro della Federazione Italiana Teatroterapia, autrice teatrale e scrittrice per bambini, e due docenti dello IED Roma: Barbara Brocchi e Francesco Giuliani. Bibliolibrò nasce come bibliolibreria itinerante, un Ape Calessino della Piaggio, con lo scopo di promuovere la lettura di qualità, e poi diventa anche marchio editoriale.
Domenica 14 settembre, ore 10.00, al Festival dell’Erranza, sarà presente anche la Libreria Controvento di Telese Terme con “Il viaggio dell’asino”, Edizioni Clichy, lettura e laboratorio per bambini.
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Fonte: letteratitudinenews.wordpress.com/2014/08/11/festival-dellerranza-2014/
PROGRAMMA COMPLETO in formato pdf: FESTIVAL DELL’ERRANZA 2014 Programma
Per i beneventani: presso la libreria Masone Alisei, sono disponibili, in formato cartaceo, i pieghevoli con programma dettagliato.
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SEGUONO I METODI RESPONSABILI CON CUI ART’EMPORI HA VAGLIATO L’EVENTO
Chi è interessato può comunicarci eventuali modifiche da apportare alla seguente ipotesi.
PoeCivismo. Metodi responsabili per la fruizione di iniziative socio-culturali Questi Metodi agevolano PRATICHE capaci di inclusione e cittadinanza non delegata. Ogni iniziativa, infatti, a prescindere dall’encomiabile tema trattato, IN TERMINI DI LINGUAGGIO ESPERIENZIALE, paradossalmente rischia di realizzare STILI DI AZIONE CULTURALE che, dialogando con gli STILI DI VITA del fruitore, utilizzano un metodo escludente e delegato che è incoerente con qualsiasi processo culturale che voglia creare reale consapevolezza e capacità di azione partecipata dal cittadino. . Non conta l’eccellenza di un’opera, di una teoria o di un evento, ma cosa ne fa il fruitore, portandola in prima persona nel mondo. . Ogni fruitore, nell’approcciarsi esperienzialmente all’evento, può considerare i criteri che ritiene utili e può anche creare altri criteri adatti al proprio percorso.Considerare le iniziative per la capacità di cambiamento (AZIONE ETICA) e non per la piacevolezza emozionale (FRUIZIONE ESTETICA DELLE EMOZIONI) che può renderci passivi perpetuatori del malessere collettivo Spesso, siamo abituati ad approcciare gli eventi culturali per l’attitudine emozionale (estetica) ereditata che impedisce l’azione in prima persona e quindi il cambiamento. |
Festival dell’erranza. Seconda edizione, La dimora e l’altrove. 11/14 settembre. Piedimonte Matese (CE). | ||
13/20 | TOTALE COERENZE rilevate con i Metodi responsabili ________ |
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_____________________________________________ PER UNA RESISTENZA ECONOMICA TERRITORIALE E UNA REDISTRIBUZIONE DEI REDDITI Valorizzare le iniziative culturali che, a prescindere dal tema, promuovono anche l’attitudine a contrastare la crisi economica che colpisce il cittadino medio e i territori Ogni iniziativa dovrebbe considerare il bisogno di giustizia sociale di questa epoca in cui i redditi si stanno spostando dal cittadino medio ai milionari. _____________________________________________ |
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_________ 1. Tutela economica del cittadino e del territorio _________ |
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PER UN’IDENTITA’ TERRITORIALE E UNA COESIONE SOCIALE Valorizzare le iniziative culturali che, a prescindere dal tema, promuovono anche l’identità del territorio e la coesione sociale che ne deriverebbe Queste iniziative, in quanto di visibilità pubblica, dovrebbero considerare la vocazione territoriale e le specificità del luogo da tutelare come opportunità di identità e di reddito. _____________________________________________ |
_________ 2. Tutela identitaria del territorio _________ |
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PER UNA RESPONSABILITA’ SOCIALE CORTA E NON DELEGATA Valorizzare le iniziative realizzate da associazioni locali o dai residenti, senza la partecipazione e i fondi degli enti pubblici Quando l’iniziativa non è calata dall’alto ma realizzata in prima persona dai residenti diventa opportunità per una coesione territoriale e una cittadinanza non delegata in tutti gli aspetti della vita collettiva. Se l’iniziativa è realizzata senza i fondi pubblici contiene meno costi occulti: non pesa sulla collettività; non partecipa a un modello di sviluppo assistenzialista e delegato; non si agevola il clientelismo politico; non è complice dei costi pubblici che, gravando sull’economia reale, causano la crisi economica a danno dei cittadini e dei territori. |
no |
_________ 3. Senza enti pubblici _________ |
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_____________________________________________ PER UN’INCLUSIONE DEI LUOGHI CHE ANIMANO IL TERRITORIO Valorizzare le iniziative che, realizzate presso le sedi di associazioni e di aziende indipendenti, evitando i non luoghi delle sedi istituzionali, si contaminano dei progetti e delle persone del territorio Quando l’iniziativa è realizzata in sedi istituzionali, oltre a gravare sulla collettività, rischia di proporsi unilateralmente in quanto non si contamina delle persone e dei progetti che animano il luogo ospitante. |
no |
_________ 4. Presso sedi non istituzionali _________ |
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_____________________________________________ PER UN’ATTITUDINE ALL’INCLUSIONE E PER DISINCENTIVARE IL FAMILISMO Valorizzare le iniziative che, promosse da un’associazione, coinvolgono nell’organizzazione le altre associazioni del territorio e i residenti locali Spesso, nelle attività quotidiane del cittadino e nelle attività culturali e di volontariato, si utilizzano metodi esclusivi e familistici come avviene nelle aziende e nella partitocrazia. |
no | _________ 5. Coinvol-gimento delle altre associazioni e dei residenti _________ |
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_____________________________________________ PER UN’INCLUSIONE DEI RIONI E DEL TERRITORIO Valorizzare le iniziative che coinvolgono diffusamente i rioni della città e/o il territorio Quando l’iniziativa è realizzata, in modo decentrato, fuori dai luoghi istituzionali, coinvolgendo i luoghi, eventualmente all’aperto, dei rioni, in particolare quelli meno frequentati, consente un’attitudine all’inclusione e un cambiamento che può rimuovere lo squilibrio sociale e urbanistico della città. |
no | _________ 6. Coinvol- gimento dei rioni e/o del territorio _________ |
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_____________________________________________ PER UN’AUTODETERMINAZIONE E UNA COESIONE TERRITORIALE Valorizzare le iniziative ideate da soggetti locali senza aderire a iniziative promosse a livello sovraterritoriale Quando l’iniziativa non è calata dall’alto, ma realizzata esperienzialmente da soggetti locali, diventa opportunità per una coesione territoriale e per un esercizio a una cittadinanza non delegata in ogni aspetto collettivo. |
_________ 7. Senza aderire a iniziative nazionali _________ |
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_____________________________________________ PER CONTRASTARE LA DELEGA, IL VERTICISMO E L’ESCLUSIONE Valorizzare le iniziative che, non prevedendo l’assegnazione di premi e riconoscimenti, non proiettano un approccio competitivo ed esclusivo dell’impegno e della cultura Quando, all’interno di un’iniziativa, vengono assegnati premi e riconoscimenti, è opportuno che questi almeno valorizzino persone non note e/o del territorio. Assegnando riconoscimenti a persone note, l’iniziativa tende a dare visibilità a se stessa. |
_________ 8. Senza premi e selezioni _________ |
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_____________________________________________ PER UNA CITTADINANZA ESPERIENZIALE E NON DELEGATA Valorizzare le iniziative per la capacità di rendere i fruitori coautori dell’iniziativa e quindi coautori del mondo, abbattendo la barriera tra attori e spettatori. Spesso, i fruitori partecipano agli eventi in modo passivo senza quella fruizione esperienziale che agevola nell’individuo la cittadinanza non delegata, la coesione sociale e la felicità diffusa. |
no | _________ 9. Con partecipazione esperienziale dei fruitori _________ |
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_____________________________________________ PER UNA COMUNICAZIONE NON FAMILISTICA E INDIPENDENTE DALLE MULTINAZIONALI DEL WEB Valorizzare le iniziative divulgate prevalentemente tramite strumenti indipendenti da quei social network che agevolano il familismo nelle relazioni Spesso, nell’ansia di divulgare l’evento, usiamo strumenti fondati sul familismo e l’omologazione, come i social network basati sulle cerchie di amicizie e non sui percorsi progettuali e territoriali. |
_________ 10. Comunicazione indipendente dai social _________ |
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_____________________________________________ PER UNA COESIONE SOCIALE E UN’INCLUSIONE DELLE SPECIFICITA’ Valorizzare le iniziative che prevedono dibattiti in cui ogni relatore impegni il tavolo del convegno solo nel momento del proprio intervento Ogni relatore dovrebbe essere un membro della platea prestato, temporaneamente e per una sua specificità, alla funzione di consulente di una comunità in cui ognuno è consulente degli altri. Quando possibile, è opportuno che i partecipanti al dibattito siano disposti in cerchio. |
_________ 11. Senza tavolo dei relatori _________ |
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_____________________________________________ PER UN’INCLUSIONE DELLE SPECIFICITA’ Valorizzare le iniziative che, nel comunicare i nomi delle persone coinvolte, utilizzano solo eventuali qualifiche pertinenti con l’iniziativa. Ogni relatore dovrebbe essere impegnato nell’iniziativa per portare la sua personale specificità acquisita nel concreto, a prescindere dai titoli. |
_________ 12. Senza comunicare titoli di studio non pertinenti _________ |
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_____________________________________________ PER UNA PROMOZIONE DELLE SPECIFICITA’ DEI CITTADINI Valorizzare iniziative (convegni, dibattiti, ecc.) dove prendono parte prevalentemente le competenze tecniche e di fatto e non i personaggi politici e istituzionali Spesso il convegno perde di vista il suo contenuto e diventa luogo di presenzialismo. Le autorità politiche e istituzionali hanno comunque la possibilità di vedersi pubblicati i propri comunicati sui media. |
_________ 13. Senza personaggi istituzionali _________ |
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_____________________________________________ PER UNA CITTADINANZA ARTISTICA NON DELEGATA E UNA BIODIVERSITA’ CULTURALE Valorizzare le iniziative che prevedono, come protagonisti, personaggi e artisti non mediaticamente noti Le iniziative locali hanno senso se danno visibilità a personaggi e/o artisti che non sono già agevolati dai media nazionali. |
_________ 14. Senza personaggi e/o artisti massmediatici _________ |
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_____________________________________________ PER UNA CITTADINANZA ECONOMICA NON DELEGATA Valorizzare le iniziative che utilizzano monete locali per incentivare un’economia condivisa, una coesione sociale e una resistenza economica territoriale Ogni gesto economico può essere portatore di giustizia sociale, redistribuzione dei redditi e inclusione del vicino. |
NO | _________ 15. Con moneta locale _________ |
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_____________________________________________ PER UN’INCLUSIONE SOCIALE Valorizzare, anche a teatro e ai concerti, le iniziative in cui non siano previsti posti privilegiati e biglietti omaggio per le autorità Per valutare realmente la portata di un evento culturale, gli esponenti politici ed istituzionali devono misurarsi con esso, in veste di cittadini comuni. Nei luoghi dell’arte, siti dell’emancipazione e della giustizia, non dovrebbero esistere discriminazioni. |
_________ 16. Senza spazi e posti a sedere privilegiati _________ |
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_____________________________________________ PER UN MODELLO DI SVILUPPO DI PICCOLA SCALA E PER REDDITI CHE RESTANO SUL TERRITORIO Valorizzare le iniziative realizzate senza quegli ingenti capitali che portano i profitti via dai territori e che promuovono quel modello di sviluppo che, basato sui sistemi di scala, è la causa dell’attuale disagio economico e sociale Per un modello di sviluppo che includa i piccoli operatori locali e che incentivi un’economia di piccola scala che produce economia territoriale. |
_________ 17. Senza ingenti investimenti _________ |
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_____________________________________________ PER UN’AUTODETERMINAZIONE DEL TERRITORIO Valorizzare le iniziative che, evitando, come sponsor, aziende estranee al territorio o promotrici di economia insostenibile, non rischiano di veicolare condizionamenti a danno delle popolazioni locali Queste iniziative, in quanto di visibilità pubblica, devono essere autonome dalla aziende che potrebbero condizionare le attività di autodeterminazione e di coesione della popolazione locale. |
no | _________ 18. Senza sponsor sovraterritoriali _________ |
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_____________________________________________ PER UNA CULTURA MATERIALE RESPONSABILE E UN’ECONOMIA CONDIVISA Valorizzare le iniziative culturali che promuovono i prodotti del territorio o etici, quando prevedono la somministrazione di cibo o in quanto ospitate in esercizi commerciali che abitualmente somministrano cibo del territorio Processo culturale è quello che, a prescindere dal tema affrontato, dovrebbe comunque essere capace, nel metodo, di agevolare identità territoriale, redistribuzione del reddito, tutela ambientale. |
_________ 19. Cibo responsabile _________ |
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_____________________________________________ PER UN RESPONSABILE USO DELLE RISORSE NATURALI Evitare le iniziative culturali che prevedendo, anche accessoriamente, sommistrazione di cibo e bevande, utilizzano stoviglie monouso non biodegradabili Queste iniziative, in quanto di visibilità pubblica, devono essere più responsabili dei singoli cittadini riguardo all’uso di stoviglie: in caso di monouso, si utilizzino almeno quelle biodegradabili. _____________________________________________ |
_________ 20. Stoviglie ecosostenibili _________ |