Un Simposio per resistere: “Ricomincio da quattro”, a Ripalimosani.
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[di Tullia Bartolini] Siamo al quarto anno di vita del Simposio che si svolge a Ripalimosani, splendido paesino alle porte di Campobasso.
Ne abbiamo già parlato su questo sito, perchè il Simposio è teso alla valorizzazione del territorio, della gastronomia locale, dell’arte e dell’ambiente, e non si avvale di contributi istituzionali.
Quest’anno ho avuto il privilegio di essere anche io ospite della manifestazione, che si è svolta dal 4 al 6 settembre, per presentare il romanzo che ho pubblicato di recente, “Amata nobis”. Soprattutto, però, ho voluto portare il contributo di Art’Empori, perché credo realmente in un’arte non omologata, che nasca dal basso e che sia svincolata dal mercato. Ho trovato un contesto accogliente, generoso, pieno di bella energia. “Ricomincio da quattro” – questo il nome attribuito al Simposio – nasce da un progetto di Gianni Manusacchio e Catia Mitri, ed è promosso dall’Associazione culturale Ouverture, con la collaborazione della “Web Domus” di Carmine Santoro.
Dopo diversi anni trascorsi nella capitale, Gianni e Catia hanno deciso di tornare nella terra d’origine per recuperare le proprie radici e la propria storia. Senza delegare, come dicevamo, alle istituzioni; con l’ausilio degli abitanti e di tante belle menti. Dunque, il percorso del Simposio trae ispirazione dal luogo, dalla territorialità, e acquista, di anno in anno, una forza sempre più dirompente.
Generosità, preparazione, capacità di coesione, sono alla base della formula vincente della manifestazione, che si pone come esempio di resistenza e di autonomia. La tre giorni ha visto di tutto: chef, sommelier, giornalisti, scrittori, docenti, a confronto su un tema unico che ha a che fare con la bellezza, il cibo di qualità, il recupero delle tradizioni.
Ripalimosani, d’altronde, è un paesino delizioso, un vero presepe alle porte di Campobasso. Il Palazzo Marchesale, la chiesetta di Sant’Antonio a Valle, l’Azienda Agricola ‘Vinica’, con i suoi vini di qualità, le Quercignole: monumenti da adottare, persone da valorizzare, storie antiche da riscoprire. Gianni Manusacchio è, con la moglie Catia, l’ideatore, la mente, l’organizzatore di questa maratona che ha previsto installazioni fotografiche, interventi musicali, performance attoriali (bravissimi la cantante Liana Marino e Andrea Ortis, reduce dai successi de “Il Vajont di tutti”).
Ma sono stati tanti i protagonisti della manifestazione: la scenografa Lara Carissimi, lo scrittore Antonio Pascale, gli editori dello splendido libro di ricette molisane, “Il Molise in cucina, tra miseria e nobiltà”, Edizioni AGR; la storica dell’arte Giulia Severino; lo chef di ‘Miseria e nobiltà’, Maria Assunta Palazzo,col sommelier Pasquale Palazzo, tra i numeri uno della ristorazione molisana; Pierluigi Cocchini, docente Master Slow Food; il regista Francesco Vitale, Marco Tagliaferri, Michele Tanno, Roberto Colella, Carmine Mastropaolo, Mario Tanno.