Per le vie delle nostre Terre ( 1 puntata)

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Siamo semplicemente noi.. Carmela e Giuseppe che hanno deciso di provare a dare delle risposte a qualche punto interrogativo che si affacciava alla mente ogni volta che incontravamo dei pellegrini incamminati sulla via traiana/ francigena del sud/ micaelica che attraversa le nostre zone. In questi giorni abbiamo capito che sono tre strade che per un tratto diventano una.

La via Traiana è la strada fatta dall’imperatore Traiano nel 110 d.C. su unpreesistente tracciato che secondo alcuni risale al periodo delle prime guerre romane ( forse durante le guerre Puniche, nel dover raggiungere Cartagine si accorse che i Sanniti avevano già strada/ tratturi facilmente percorribili? ).

Durante il periodo longobardo, una parte della via traiana è diventata Via Francigena, che univa diversi luoghi religiosi longobardi e veniva attraversata soprattutto dai pellegrini diretti al santuario di san Michele Arcangelo di Monte Sant’Angelo sul Gargano.
Nel periodo delle crociate la via fu percorsa da eserciti e fedeli in viaggio verso la Terra Santa e per tutto il medioevo fece parte del sistema delle grandi vie di pellegrinaggio oltre ad essere un importante sbocco commerciale sul mar mediterraneo orientale.
Si dice che i cavalieri Templari edificarono lungo il suo percorso alberghi ed ospizi per i viandanti e ne assicuravano la sicurezza del cammino.
La via francigena del Sud sembra congiungersi a Roma con quella famosa di Santiago de Campostela
Noi vogliamo provare ad attraversare, in moto, i centri che si affacciano su questa triplice strada per scoprirne la storia o almeno diventare più consapevoli dei tesori che abbiamo intorno casa nostra.
Un viaggio deciso in un giorno e nella piena incertezza di tante cose da fare che alla fine magicamente si sono risolte.
Riducendo il bagaglio all’essenziale abbiamo pensato di incamminarci partendo da casa, cioè da Apice e rivolgerci al territorio con un nuovo sguardo, non certo quello superficiale di chi lo attraversa tutti i giorni ma non lo osserva affatto.

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Una fonte d’acqua ed un vecchio convento Francescano celano, nei pressi di Apice Vecchia, un misterioso miracolo del Santo di Assisi. Noi ci siamo lasciati affascinare dal silenzio della vecchia Apice dove il tempo sembra essersi fermato congelando la vita di un paese, tranne per i ladruncoli che ne hanno stuprato i ricordi distruggendo l’interno delle case abbandonate.
Giocando con i paesaggi ed i balloni trovati per strada ci siamo diretti a Buonalbergo dove siamo stati ospiti del museo di Bruno Smith che ci ha incantanti con racconti, fossili, farfalle ed orchidee.IMG_1682

Un lavoro certosino ed un occhio attento ai cambiamenti ambientali del nostro territorio che, purtroppo, si modificano sempre più spesso e non sempre in bene, come lo stesso Bruno ha potuto notare e sperimentare.IMG_1683

A Buonalbergo c’è il ponte delle Chianghe, un ponte costruito all’epoca traiana che purtroppo dopo l’alluvione dello scorso ottobre è diventato difficile da raggiunge. Ma noi ci siamo promessi che appena possibile lo andremo a visitare.

 

IMG_1639A pochi chilometri da Buonalbergo la strada conduce verso Casalbore dove la torre Normanna fa da padrona al piccolo centro storico divenuto ormai un ibrido di ricostruzioni nuove e vecchie o somiglianti a quelle vecchie.

 

 

 

 

IMG_1659IMG_1668Il fascino della Bolle di Contrada Malvizza ha rapito anche noi. Piccoli crateri di fango, dove l’acqua bolle anche se è fredda. Magia della terra.

 

Vista la vicinanza a casa siamo tornati a dormire nel nostro letto per poi spingerci oltre domani.

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