LASCIAMISENZAFIATO
“Io corro la notte.
La notte corro, corro, corro.
Incontro gli alberi, le strade, il cavalcavia, le rotatorie e, più in centro, il ponte, i vicoli, i portici e le stelle.
Paragono le stelle ai pensieri. Incontabili. Una si attacca all’altro, vi si avvinghia. Il tempo di guardare di nuovo in alto – un percorso illuminato, un itinerario sufficientemente sgombro per alzare la testa in su – e parte una nuova sequenza stella pensiero. Scelgo stelle assai distanti tra loro per non correre il rischio di ripetere i pensieri. “
pag. 5 , LASCIAMISENZAFIATO di Elvio Calderoni – Miraggi Edizioni
Comincia con Clara che fonde le sue emozioni con i suoi pensieri “Lasciamisenzafiato”, il romanzo d’esordio dello scrittore romano Elvio Calderoni.
Comincia da un disagio che si muove incessantemente senza trovare forma, pausa, direzione; che si nutre di emozioni intense avvinghiate ai pensieri e alle azioni di una storia fatta di musica, paure, incertezze.
Con un inizio così non potevo non animarmi della curiosità di trovare nelle emozioni di Clara un senso, uno squarcio di chiarezza e di minima comprensione e così, leggendo d’un fiato, sono andata avanti nello scoprire la sua vita. E la vita di Clara subito si è intrecciata, casualmente perché gli incontri più importanti della vita avvengono appunto esattamente casualmente, con quella di Alessandro. Alessandro che anche si nutre di emozioni fuse ai pensieri, ma nell’estremo opposto della vitalità e della curiosità piuttosto che del malessere e della noia. Alessandro che vive di passione e sa creare solo rapporti intensi, forti e quasi indissolubili.
Alessandro che, come Clara, non potevo non amare. E così, leggendo sempre d’un sol fiato, sono andata avanti a scoprire di lui e dei suoi legami. Di quello con Irene, la donna che ama e che vuole sposare nonostante l’estrema diversità. Di quello con suo fratello Federico con cui vive in simbiosi come se fossero gemelli mancati. E infine di quello con Barnaba, giovane musicista cui si offre di fare da insegnante.
Clara, Alessandro, Irene, Federico e Barnaba sono tutti personaggi complessi le cui storie si incontrano, si scontrano, si avvicinano, si allontanano, sempre con un ritmo veloce e sempre con emozioni intense. Fino a giungere ad una conclusione inaspettata perché la vita funziona anche così, con gli imprevisti che scuotono l’anima e la vera forza sta nel trovare in ogni fine un nuovo inizio.
Alessandro è il personaggio chiave di “Lasciamisenzafiato” ma senza esserne il filo conduttore; un romanzo con un titolo così ruota intorno all’anima, che cade ma sa rialzarsi, si perde ma sa ritrovarsi, si appassiona senza mai spegnersi.
E se a volte si ha la sensazione che per stupirsi o per sentirsi vivi occorre trovare parti di sè negli altri come se fossero loro ad animare la nostra vita, lo stupore più disarmante sta nel prendere consapevolezza che invece parte tutto dal profondo di noi.
“l – a – s – c – i – a – T – I – s – e – n – z – a – f – i – a – t – o ”
è l’ultimo messaggio che Alessandro scrive ad Irene ma che invece sembra indirizzato ad ognuno di noi, almeno questo è quello che io ho sentito al termine della lettura. Lettura che mi ha letteralmente rapita nell’originalità dello stile, nella confusione delle storie e soprattutto nell’attenta scansione – che a me piace tanto – delle emozioni, interfaccia continuo tra noi e gli eventi della vita. E in queste ultime parole che chiudono il romanzo, certo.
lasciatisenzafiato