Introduzione all’Aikido
Tra le Arti Marziali giapponesi l ‘Aikido è quella la cui formulazione è la più recente, ma le sue tecniche ed i suoi principi hanno origini lontanissime.
Che cos’è l’Aikido? Si potrebbe definire come “la tecnica di difesa a mezza distanza contro uno o più avversari“.
In questa disciplina non c’è una differenza tra le sue tecniche e il contesto morale: l’intenzione presiede l’azione.
Il primo scopo dell’Aikido è quello di schivare il colpo dell’avversario,padroneggiandolo senza ferirlo fisicamente, attraverso il Taf-sabaki (lo schivare proiettando) che è la base di questa disciplina. Sfruttare la forza dell’avversario per rivolgerla contro di esso.
Per questo non ci sono mai urti violenti di opposizione di forze, né interruzioni brutali sulla presa.
Inoltre il maestro Ueshiba (fondatore dell’Aikido) mette come principio che la mente domina il corpo, ma che lo spirito non può essere sano se non quando anche il corpo è sano. Dal punto di vista tecnico, possiamo dunque dire che l’Aikido è un’arte di schivare e di squilibrare: questo implica una sicurezza di colpo d’occhio per giudicare dove agire, una precisione nei gesti e riflessi pronti in quanto la perdita dell’equilibrio dell’avversario si ottiene in maniera efficace soltanto per mezzo di un movimento effettuato nell’istante e nel luogo preciso in cui deve essere fatto.
Questo permette di capire fino a che punto la mente e il fisico sono legati in Aikido.
Dal punto di vista dello spettatore, quest’arte, che cerca l’armonia con l’attacco ricevuto attraverso movimenti ampi e circolari, assume un aspetto elegante ed piacevole da vedersi. Inoltre affascina in quanto i movimenti del difensore risultano legati a quelli dell’attaccante, mentre i due corpi sembrano eseguire un movimento d’insieme.
Dal punto di vista dell’attaccante, questo ha l’impressione del vuoto: non urta niente, non colpisce niente, ma si trova trascinato in un vuoto vorticoso.
Infine l’Aikido permette di difendersi contro più avversari. Lo spirito e il movimento non si concentrano contro un solo avversario: i movimenti piroettati permettono di chiudere un attacco per far fronte subito ad un secondo attacco.
I movimenti dell’Aikido (oltre 700, comprendenti prese, proiezioni e immobilizzazioni) possono essere suddivisi in due grandi classi: katame-waza (o di controllo) e nage-waza (o di proiezione).
Per chi è adatto l’Aikido? Questa disciplina può essere praticata da tutti, tanto da giovani atletici che da bambini, da donne o da uomini anziani.
Questo perché è un metodo di autodifesa con qualità di flessibilità, di colpo d’occhioe con l’assenza di brutalità e di sforzi violenti.
Infine è un’eccellente esercizio corporeo la cui pratica favorisce l’equilibrio fisico e nervoso.