Nina Iadanza, la bellezza e i “Giardini aperti”. Con resoconto della mostra

Galleria per un giorno: con Mariapia Cutillo, Maurizio Chiantone e Errico Baldini

[di Tullia Bartolini] Quando l’arte si muove dal basso per incontrare i suoi fruitori, nessun luogo è più indicato di una dimora privata: soprattutto se la padrona di casa è Nina Iadanza.
“Giardini aperti” è un’iniziativa che vuol promuovere incontri liberi, non istituzionali, diretti, tra chi crea e chi, dalla creazione, può trarre gioia e ispirazione.

Domenica 28 settembre, siamo stati a Cacciano (BN) e, seguendo la scia delle piccole fiamelle messe a indicare il tragitto, siamo arrivati nel giardino di Nina, cuore pulsante della sua bellissima casa.
Anche un giardino – o un’abitazione – possono essere opere d’arte. Almeno quando i loro proprietari, attenti ai percorsi che fanno, si mostrano così sensibili alla bellezza (a questo proposito, mi torna alla mente la casa di Rosa Viola, la produttrice del GAS Arcobaleno che realizza pasta di Senatore Cappelli ‘SpigaBruna Bio’).

L’idea era quella di unire buon cibo fatto in casa – meglio evitare la grande distribuzione -, musica e arte, per condividere un tempo non omologato, autentico.
La serata è stata mite, gradevole, accompagnata anche da un ottimo vino.

In giardino, le installazioni floreali di Maria Pia Cutillo hanno attratto subito la nostra attenzione, per la cura e l’ingegno con cui lei ha saputo riutilizzare materiale organico e inorganico. In ogni angolo erano collocate le sue composizioni a impatto zero, un vero e proprio inno alla semplicità e alla natura.
Maria Pia, dopo gli studi filosofici, ha gestito una libreria. Poi, però, è tornata alla terra, da attivista ambientalista quale è sempre stata, studiando l’orto sinergico e la permacultura.
“Gli artisti-ospiti”, ci ha spiegato lei stessa, ”traggono ispirazione dal carattere e dai segni distintivi della casa, riciclando la materia, dal vivo, in una dimensione condivisa”.

Ospiti della serata, assieme a Maria Pia, sono stati Maurizio Chiantone, artigiano del suono e artista visivo, contrabbassista, che ci ha fatto dono del suo percorso creativo e musicale, nonché Errico Baldini, fotografo.
 
Maurizio ha presentato un’installazione che rimandava alle onde che propagano i suoni di terra;  Errico ha invece presentato ‘Luminosa’, un racconto in immagini e luoghi davvero suggestivo. 
“Figure vive nelle cose, oggetti che sono restituzione di memoria, sintesi ed essenza”, come ci ha spiegato la bella padrona di casa. 

Ognuno dei partecipanti alla serata ha portato qualcosa da bere o da mangiare, tutto cibo sano e dolci fatti in casa, senza che siano state utilizzate vettovaglie di plastica e senza inquinare. Si è evitato, così, il caos dei locali, e ci si è potuti abbandonare a una serata multisensoriale che spero si ripeta quanto prima, anche in altri giardini privati.

Segue resoconto dell’evento - a cura degli organizzatori
“Giardini aperti” nell’home gallery di Nina Iadanza, con Mariapia Cutillo, Maurizio Chiantone ed Errico Baldini. 
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Domenica, 28 settembre 2014, nel giardino di casa Iadanza, a Cacciano-Cautano (BN), si sono susseguite una serie di performance con installazioni che hanno visto, come protagonisti, tre artisti locali, Mariapia Cutillo, Maurizio Chiantone, Errico Baldini, ed un nutrito numero di fruitori, tra cui molti alunni del Liceo Scientifico “Virgilio”, di Foglianise.
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“Giardini aperti”, lo spazio di un’abitazione privata che è stato aperto per creare un incontro diretto tra artisti-artigiani e fruitori, rappresenta il risultato del primo di una serie di eventi in programma che tendono a valorizzare ulteriormente la bellezza di luoghi ancora quasi intatti e la capacità creativa di chi vi abita nell’intento di avvicinare ulteriormente le persone, soprattutto i giovani, all’arte.
Un modo abbastanza innovativo per rendere più accessibile e meno elitaria ogni forma d’arte, perché l’arte, in un passaggio epocale così critico come quello che stiamo vivendo, ha una grande responsabilità e promuoverla anche attraverso incontri nelle case, in maniera semplice e umana, ne favorisce la comprensione e la condivisione.
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L’intento è quello di fare bellezza, di creare armonia, trovare nuovi stimoli, traendo ispirazione dai luoghi, dalle nostre case, fuori dai contesti convenzionali, e lasciandosi contaminare da ogni forma d’arte.
Aspetto rilevante della serata di domenica scorsa è stato senza dubbio la partecipazione di numerosi ragazzi del locale liceo che hanno avuto un buon feedback dell’evento.
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Nella cornice di un orto-giardino piuttosto selvaggio, con molte piante  e cespugli spontanei, senza prato coltivato, illuminato soprattutto dalla luce fioca di lanterne e candele, si sono ritrovati artisti e fruitori liberamente, senza intermediari, per discutere, creare, per prendersi una piacevole pausa con buon cibo fatto in casa e condiviso.
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Gli artisti-ospiti che hanno collaborato all’organizzazione dell’evento attivandosi in prima persona a partire dalle fasi preliminari, hanno lasciato il segno della loro presenza, traendo ispirazione dal carattere, l’energia e dai segni distintivi del luogo in una dimensione quotidiana e condivisa. Persone semplici e speciali che vivono del loro lavoro e nello stesso tempo riescono a trovare tempo da dedicare alle loro opere.
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giardini-aperti-34-mariapia cutillo-cautanoInstallazioni dal vivo che coniugano il lavoro quotidiano con la bellezza delle forme attraverso l’utilizzo di materiali “poveri” ma pregnanti di significato sono le opere di Mariapia Cutillo: combinazioni di paglia, canne, iuta, bambù, vetri colorati, piante commestibili nate e cresciute nel compost, “pietre preziose”, frammenti di piatti e orci romani, che l’autrice raccoglie quando, zappando, trova il suo tesoro.
Creazioni poetiche che uniscono resti del tempo, frammenti di antichi utensili, alle piante e ai fiori con una grazia tutta femminile.
Semplici incroci di canne che sostenevano piante da fiore o ancora le nobili commestibili contenute in sacchi di iuta e il tutto abbellito da piccoli oggetti colorati, legni di scarto, pietre, peperoncini secchi, zucche.
Materiali “poveri”, reperibili nei nostri orti, lungo le strade, facili da trovare a km zero, ma degni di essere usati in installazioni artistiche .
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giardini-aperti-38-maurizio-chiantone-cautanoCon Maurizio Chiantone l’azione diventa lo spazio dove continuare il percorso, on the road, anche inconsapevoli, folli o curiosi o assenti – evoluzione del suono o evoluzione di qualsiasi forma di vita, e di quanto incida profondamente se non essenzialmente in una possibile metafora di ritorno al primordiale, genetico e archetipico.
Un continuo tentativo di ricostruzione della mia/tua mappatura bio-sensoriale: “Le Vie dei Canti” scriveva Chatwin.
L’azione Artigiana dell’Arte influenza i modelli sociali e trasforma l’ambiente, il mondo, il resto, il tutto e il nulla.
Ri/costruire questa consapevolezza con qualsiasi mezzo, materiale o non, con al centro il suono, cioè l’universo dentro e fuori di noi, che potrà farci ritrovare il senso di un rapporto spazio-tempo scisso dagli usi comuni, comprendere l’unicità delle forme di vita immersi nella prospettiva tridimensionale dell’ecosistema, del macrocosmo e del suono ancestrale, persistente. Esso.
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giardini-aperti-30-errico baldini-cautanoDalle case degli uccelli appese agli alberi del giardino, in perfetta armonia con lo spazio circostante, Errico Baldini ci ha raccontato la sua terra. “LUMINOSA”, installazione “Site Specific”, è la sua opera che utilizza i rifugi degli uccelli per contenere suggestive foto d’ambienti ed atmosfere, sospese nell’aria e rischiarate dalla luce di tante piccole candele, come tanti piccoli nidi abitati.
Ci ha “illuminato”, attraverso segni, luoghi, immagini, che una volta interiorizzati trasforma in una sua personale poetica dello sguardo che cerca quello dell’altro in un tacito dialogo.
Cime di alberi che disegnano uccelli in volo, rocce che si trasformano in lupo, muri in disfacimento che mostrano un volto, nuvole che prendono forma..
Figure vive nelle cose, oggetti restituzioni di memoria, sintesi ed essenza.
Particolare attenzione ha destato un rosone di lampadine colorate, con al centro la foto di un tamburello, sospeso ad un muro di un terrazzo di casa come a ricordare una festa di paese.
Suggestioni dolci e struggenti di un passato mai sopito, ma che nell’immaginazione rende plausibile ciò che non  è stato né sarà.
Storia di terra, storie di un altro Sud, memoria individuale e insieme collettiva che ci appartiene e si rinnova ad ogni sguardo, ogni scatto.
Per un’arte più etica e meno elitaria, appannaggio di molti e meno escludente, che possa operare un cambiamento decostruendo l’attuale realtà delle cose e creando coesione e condivisione.
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Alla riuscita dell’evento finale hanno contribuito le seguenti aziende locali:
- NoleggioImpianti di Antonio Benedetto (Cautano);
- Cantine Mustilli (Sant’Agata de Goti);
- Cantina sociale del Taburno (Foglianise);
- Pasticceria La dolcezza (Foglianise);
- Granchio nero, bar (Foglianise).
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Si ringraziano, per la collaborazione, Rosalba Maio, Brunella Severino, Taryn Ferrentino, Rosalia Biondi, Fiore Penta Faretra, Domenico Rapuano, Adamo Molinaro e Antonio Iadanza.
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Bio degli artisti ospiti
Mariapia Cutillo
, dopo gli studi filosofici, fonda la libreria Theoria a Telese, poi, attivista ambientalista e contadina, torna alla terra studiando l’orto sinergico e la permacultura. Esponente e produttrice del GAS Arcobaleno Benevento e mamma di Max, ospita, nella sua casa rurale, wwoofers da tutto il mondo (giovani e non che viaggiano alloggiando in fattorie in cambio di lavoro ma che scambiano anche entusiasmo, sogni, progetti e cultura con buone pratiche in casa e nell’orto di cui gli host che li ospitano dovrebbero essere generosi nello scambio).
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Maurizio Chiantone. Artigiano del suono e progettista visivo. Dopo gli studi superiori, inizia un percorso di artista-performer multidisciplinare e sensoriale. Contrabbassista.
Frequenta il primo Corso Specialistico in Gestione di Produzione Cinematografica tenuto in rete.
Ottiene un Master di primo livello in Digital Writing alla facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università di Firenze.
Si forma professionalmente nel campo della Musica Jazz Contemporanea.
Direttore Artistico del Festival Internazionale Suoni di Terra | Popoli, Ritmi e Danze.
Esperto per l’EACEA Education, Audiovisual and Culture Executive Agency – Bruxelles| Belgio
Collabora con Audio Engineering Society, Inc. New York
Docente presso alcune Accademie di Belle Arti Italiane: Napoli, Urbino, Roma.
Presidente dell’Associazione Culturale Blu’s / progettazione, promozione e realizzazione di attività artistiche e culturali.
Titolare di Blucode / Studio di Comunicazione e Mixed Media.
Ha presentato wwS – fil rouge fra il suono e il resto… installazione e sound action.
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Errico Baldini, Islington (GB) 18/08/1963 Vive a Foglianise (BN). Fotografo, videomaker, performer. Partecipa a concorsi, mostre collettive e personali.
Ha frequentato a Napoli:
Laboratorio di “Fotografia Contemporanea”, con Augusto De Luca;
Laboratorio fotografico “Linea di Orizzonte”, con Mario Cresci;
Laboratorio “Zèro de Conduite di Cinema e Teatro”: realizzazione del video nella rappresentazione teatrale “I rifiuti, la Citta’ e la Morte” di R. W. Fassbinder;
Galleria Toledo: realizzazione del cortometraggio “O’Pallone”, vincitore del primo premio all’Anteprima Cinema Indipendente Festival di Bellaria.
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2 Risponde a Nina Iadanza, la bellezza e i “Giardini aperti”. Con resoconto della mostra

  1. TULLIA 10 novembre 2014 a 13:08

    Brunella…che belle, le (belle) donne….

    Rispondi
  2. brunella 6 ottobre 2014 a 12:19

    una serata magica, di grande ed interessante condivisione. spero che Nina non si dispiaccia se voglio riportare anche qui la dedica che le ho fatto con il dono delle lanterne

    Lanterne nel tuo giardino segreto

    Piccole fiamme illuminano il tuo giardino
    tremolanti e fragili
    non ti riscaldano
    perchè fa freddo adesso nel tuo cuore
    Ma ci sono
    Non ti illuminano
    perchè è buio adesso il tuo domani
    Ma ci sono
    Traballano come bimbi incerti nei passi
    mentre imparano a rialzarsi in piedi
    Se le osservi bene
    ti accorgerai
    che il vento le soffia ma non le spegne
    perchè sono le fiammelle tenaci
    della tua anima
    Sono la Forza antica
    che ti ha donato la Madre
    per nutrirti di quella
    indistruttibile e illuminante
    magìa che è in te.

    Brunella , 25 settembre 2004

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