L’artista non deve essere messo sul palco, ma trasmettere l’energia del cambiamento: Clare Galloway verso Ri-Creare 2015

Una pietra miliare della rivoluzione che sta attraversando l'arte del XXI secolo: uno scritto di Clare Galloway, artista scozzese trasferitasi a Guardia Sanframondi.

[di Clare Galloway] L’epoca della galleria/ la gallerista/ arte in cornici sul muro bianco/ l’artista povera che devi trovare un padroncino, e già ben finito nel senso vecchio. Nel senso: l’artista non è più una persona chi dev’essere messo su un palco, dato un premio e l’ applauso forte, come sono persone più speciali rispetto gli altri, e pure sono distaccato dal mondo.

Invece, noi artisti dobbiamo essere persone umili, chi dedicano le nostre vite al studiando di creatività nella forma più significata, più profondo. Così, possiamo aiutare trasformare l’energia e la consapevolezza del mondo per il migliore. Il mondo ha forte bisogno di questa attività; non è più tempo per perdere con nostri ego e orgogliosità. E non tutti le persone chi dicono ‘io sono artista’ sono artisti nel stesso senso. Infatti, nel senso profondo, sono tanti persone chi non credono sono creative, ma sono invece persone più come artisti in rispetto i ‘artisti’: le persone che aprono i cuori e le menti degli altri, che ispirano e chi alzano l’energia ovunque vanno.

Ri-Creare - Clare Galloway - Foto Sara Cancellieri

Ri-Creare – Clare Galloway – Foto Sara Cancellieri

Ri-CREARE 2015 DICHIARAZIONE PUBBLICA

Ri-CREARE è stato un evento di luglio 2014, in cui un ragnatela di persone e gruppi hanno congregato insieme a Guardia Sanframondi, per una seria di incontri e pranzi, ed alla fine hanno creato un evento molto particolare e speciale per svegliare lo spirito del luogo. Hanno sviluppato un discorso profondo , nel centro storico, le radici di che, è stato l’idea di ringiovanire la vita lì. Negli ultimi anni ha anche cresciuto un discorso, con forte radici di valore, spirito, ed un visione per una futura positiva a Guardia.

Per un lungo 3 decenni, il centro storico di Guardia Sanframondi era abbastanza abbandonata. Tra i terremoti, le morti e le partenze per l’università ed il lavoro, a causa di matrimoni e avventure all’estero, il centro storico è stato svuotato. Accanto a questo flusso di distanza, c’era il benessere economico ed i finanziamenti degli anni ‘80, dove i nuovi costruzioni hanno preso il posto di quelli vecchi, e tutti volevano essere in una casa bella nuova, semplice e pulito, dove avrebbero potuto anche parcheggiare il loro auto davanti alla porta, in una strada piatta.
Questo flusso è una conseguenza naturale della modifica dei valori nell’Europa moderna, è accaduto anche nel mio villaggio su un’isola scozzese negli anni ‘80: tutte le case divennero di proprietà di vacanzieri, ed erano per la maggior parte dell’anno lasciati vuoti.

Comunque, la difficoltà economiche in Europa negli ultimi anni, hanno fatto sì che tutti hanno dovuto rivedere i nostri valori di nuovo: a rivedere ciò che è importante nella nostra vita. Forse per lungo tempo siamo stati ipnotizzati dal luccichio e il glamour, la plastica e il cemento e le cose che possiamo gettare via, una volta che abbiamo finito con loro.

Quindi adesso, molte culture nel mondo ‘dell’ovest’ cercano vecchi valori, cordialità, atmosfera, aria e acqua pulita, silenzio e solitudine, un ritmo di vita più lento, un luogo giusto per essere. Cercano semplicità e radicamento: nutrimento a un livello più profondo. Questo è la motivazione di molte persone chi hanno acquistato le case negli ultimi due anni a Guardia. Questa motivazione dovrebbe essere apprezzato, prima andiamo in fretta giù una strada per rendere Guardia un’altra destinazione chic turistica come la Toscana.

Guardia non è, e non può mai essere, un altro Toscana, perché ha molto più autenticità rispetta di quella! Né può mai essere un centro per l’arte, nel senso antiquato. Guardia ha una eccentricità (nel senso positivo!), una vivacità, uno spirito e l’atmosfera, ed inoltre, sia una storia e un potenziale completamente unica e particolare. Se non prendiamo in considerazione questo, stiamo perdendo la maggior parte di ciò che possiamo beneficiare, nel nostro futuro insieme.

Questo discorso ha iniziato negli ultimi 5 anni, tra le persone da fuori Guardia chi hanno case qui nel centro storico (chi hanno venuto per tanti anni qui), e le persone chi vivono qui in Guardia e la zona, e pure le persone chi lavorano nel campo di trasformazioni culturale e paesaggista, e anche pure le persone attratta all’energia di tutto ciò che facendo intorno io: siamo una bella grande rete! Per sfruttare l’energia di questa vivace dinamica, abbiamo bisogno di creare un contenitore, in modo in che tutte le voci, tutto il sentimento e l’espressione uniche, tutto la selvatichezza e il divertimento, l’eccentricità e la bellezza, possono essere tenute, cresciuto, e celebrato. Per fare questa, dobbiamo essere aperti e calmi.

In Guardia negli ultimi anni ha già cresciuta una bellissima energia di comunità, amicizia, positività, possibilità, contenuto tutto sotto l’ombrella della idea di ricreazione (per questa ragione è chiamata ‘Ri-CREARE’). Non ha cresciuta da sola, questa energia- e lì grazie all’immaginazione di certe persone protagonisti (non solo io!) chi credono negli valori profondi, e chi hanno una connessione con/ un comprensione del spirito del borgo. Lo spirito del centro storico, non è una cosa che vive solo nelle menti di alcune persone: è la potente presenza di energia benevola, che vive attraverso tutti noi, anche nelle pietre, il fiume, ogni albero e animale qui. Si è concentrata nel centro storico di Guardia; tale è subito percettibile da molti che visita qui, perché è così assente nelle loro luoghi di origine.

Non tutti chi sono stato attratti alla energia (sia di tutto ciò che sviluppato qui, e pure del centro storico), hanno lo stesso idea o percezione di ciò che. Sono abbastanza che vedono un bel successo ed un bel possibilità di approfittare, e vogliono prendere Guardia in prestito, come una corona che possono mettere sulle loro teste. Vogliono mettere cornici in tutto il borgo, e dire ‘Guarda! Questa è la mia: guarda come l’ho scoperto!’ Ma nessun può essere o il re o neanche la regina di Guardia – nessun può vivere nel castello!

In tutto onesta, io credo l’epoca della galleria/ la gallerista/ arte in cornici sul muro bianco/ l’artista povera che devi trovare un padroncino, e già ben finito nel senso vecchio. Nel senso: l’artista non è più una persona chi dev’essere messo su un palco, dato un premio e l’ applauso forte, come sono persone più speciali rispetto gli altri, e pure sono distaccato dal mondo.

Invece, noi artisti dobbiamo essere persone umili, chi dedicano le nostre vite al studiando di creatività nella forma più significata, più profondo. Così, possiamo aiutare trasformare l’energia e la consapevolezza del mondo per il migliore. Il mondo ha forte bisogno di questa attività; non è più tempo per perdere con nostri ego e orgogliosità. E non tutti le persone chi dicono ‘io sono artista’ sono artisti nel stesso senso. Infatti, nel senso profondo, sono tanti persone chi non credono sono creative, ma sono invece persone più come artisti in rispetto i ‘artisti’: le persone che aprono i cuori e le menti degli altri, che ispirano e chi alzano l’energia ovunque vanno. Guardia ha tanti esempi di quest’ultimo tipo di persona!

Ma tanti ‘artisti’ di questa epoca (pure i più famosi!) capiscono proprio niente di creatività nel senso energetico: di come coltivare e pure crescere l’energia/ i legamenti/ la positività. Stanno guardando la vecchia gerarchia di potere, che adesso crolla, in ogni senso, e non vedono che il mondo ha cambiato già tanto.
Quando siamo più sapevole di creatività -nella forma più potente- nostro obbligo come artisti è per essere al cuore del comunità, ed al fulcro del attività per cambiare il mondo. NON per essere su d’un plinto, ma per essere collegato con tutto e tutti. Il mondo ha grande bisogno adesso di discorso, consapevolezza, comunità a cooperazione. Secondo me, il decorazione e la bellezza ha una parte nel discorso di Ri-CREARE, si, ma l’ego ed il potere nel vecchio senso, assolutamente non ci entra.

Allora: l’idea di Ri-CREARE era per invitare tutti i artisti, musicisti, persone professionale e pure non-professionale, tutti chi capiscono questo concetto (se consapevole o no), di come coltivare l’energia, le idee, la vitalità, e la comunità insieme con i altri. Con questo tipo ‘esperimento’ dev’essere aperto, senza tanta carta (significa: la minima di carta), e ci deve esistere questa visione condivisa. Io credo funziona il meglio se questo movimento esiste ‘senza cornici’, in una forma organica con lo spirito aperto, ma contenuto con l’energia d’un idea forte e profondo, non con le idee rigidi: questo contenitore deve supportare l’espressione e la condivisione, e di non escludere nessuno dalla discussione: siamo tutti fili colorati (ed importanti!) in un grande tessuto favoloso. Le tessuto ha bisogno di ogni colore, ed ogni filo ha la stessa importanza.

Quando arriveranno insieme qualsiasi persone chi vogliono lavorare insieme, ma non hanno esperienza di lavorare insieme in una moda senza gerarchia… Subito iniziano uscire emozioni e pensieri negative: anziché permettere guidare questi cose negative, la moda di andare avanti è per mettere le cose negative da parte, e cercare per le cose positive (in cui possiamo guidare da loro).

Senza un discorso positiva e costruttiva al fulcro, nessun cosa può crescere. Io credo abbiamo un bel sacco di entusiasmo, energia, cooperazione, e voglio per fare qualcosa per Guardia di nuovo -come Ri-CREARE. Se riuscì dare al luce questi elementi positive, può arrivare un buon progetto. Ma se no, allora, esiste solo un terra nemmeno zampata.

Capisco bene, se la cultura italiano, in questa zona, forse non è abituata di lavorare insieme in questa moda- è un idea nuova e forse un po’ radicale… ma io credo che l’anno scorso, la cosa di più ispirato, era il fatto di essere insieme (tanti diversi culture) e per avere questo discorso vivace spontanea. Abbiamo trovato un flusso profondo: sincronia, cooperazione, e un buon ‘giardino prolificò’ dello scambio.
L’idea di Ri-CREARE è stata per essere insieme in questo modo spontanea, e per interagire si con i altri, ma anche col centro storico: non in una moda stretta dove guardiamo in dietro, ma in una moda fresca e visionario, guardando a una futura vivace!

Capisco bene, che per tante persone, non è facile per sognare così della futura, con speranza e fiducia, ma forse devi fidare un po’ le persone creative, perché noi abbiamo già fatto un bel po’ a Guardia negli anni scorsi! E pure abbiamo tanto entusiasmo e intenzione, per fare molto di più! Guardiamo insieme a che ha già successo (non a che non ha successo!), e così si cresce il buono, e diventa il più e più buono!

Grazie tante a tutti chi stanno contribuendo a questo discorso, per aiutare sviluppare le idee! Vedi come va avanti il discorso in tutto facciamo, tutti di che parliamo, e tutto di che sogniamo: siamo creando una cosa preziosa.

Avanti noi tutti, insieme!

A presto, Clare

Ri-Creare -Jerome Pouwels, Clare Galloway, Adrian Setterfield - Foto Sara Cancellieri

Ri-Creare -Jerome Pouwels, Clare Galloway, Adrian Setterfield – Foto Sara Cancellieri

Con questo scritto appassionato Clare Galloway spiega con lungimiranza la sua visione di Ri-Creare e dell’artista: una pietra miliare della rivoluzione che sta attraversando l’arte del XXI secolo.

Diamo visibilità a questo testo e all’intera manifestazione di Ri-Creare perché questi sono in linea con la visione di Art’Empori che vuole un’arte che abbandoni gerarchie e competizione per assumere le vesti di esempio di inclusione e coesione territoriale, in un contesto sociale economico ormai collassato.

Gli artisti di Ri-Creare sono portatori di quel cambiamento che questo secolo urge ricevere dall’arte.

Grazie, Clare.

Alessio Masone, cofondatore di Art’Empori

Per chi non conosce Ri-Creare, qui un articolo e una galleria fotografica con cui Art’Empori ha interpretato la prima edizione:
Ri-Creare… comunità, tra arte inclusiva e ruralità relazionale, affrancandosi dalle neosagre
Con Clare Galloway, a Guardia Sanframondi, l’arte si fa quotidianità e provincia.

 

Una risposta a L’artista non deve essere messo sul palco, ma trasmettere l’energia del cambiamento: Clare Galloway verso Ri-Creare 2015

  1. Alessio Masone 8 febbraio 2015 a 12:19

    Con questo scritto appassionato Clare Galloway spiega con lungimiranza la sua visione di Ri-Creare e dell’artista: una pietra miliare della rivoluzione che sta attraversando l’arte del XXI secolo.

    Diamo visibilità a questo testo e all’intera manifestazione di Ri-Creare perché questi sono in linea con la visione di Art’Empori che vuole un’arte che abbandoni gerarchie e competizione per assumere le vesti di esempio di inclusione e coesione territoriale, in un contesto sociale economico ormai collassato.

    Gli artisti di Ri-Creare sono portatori di quel cambiamento che questo secolo urge ricevere dall’arte.

    Grazie, Clare.

    Alessio Masone, cofondatore di Art’Empori

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