Nessuno si salva da solo: l’amore che si ostina a non finire.
[di Mariapaola Bianchini] La coppia Mazzantini-Castellitto è tornata al cinema con il film “Nessuno si salva da solo“, ispirato al romanzo della scrittrice che il marito, puntuale, ha trasformato restando fedele alle tendenze dei film precedenti: passione cruenta e sentimenti disarmanti.
La storia, questa volta, è quella di Delia e Gaetano (Jasmine Trinca e Riccardo Scamarcio) che si incontrano a cena fuori per organizzare le vacanze estive dei loro figli. Si sono lasciati da poco, dopo stanchezza, incompatibilità e tradimenti, secondo un copione nella media. Nella media le loro storie personali, tra insuccessi e disagi antichi (lei nutrizionista anoressica in perenne conflitto con la mamma- lui scrittore mancato) che si intrecciano negli insuccessi della società attuale, in apnea, quella dei reality e dei contratti a termine. Si amano ancora, lo si sente dagli sguardi violenti e dagli insulti, dalla rabbia reciproca per non aver difeso abbastanza la loro storia descritta con continui flashback narrativi.
Proprio per questo “banale” copione, di certo più semplice e scontato dei romanzi/film precedenti, lo spettatore non puo’ scappare da se stesso, dalle sue paure e dai suoi sentimenti, dalle sue storie vissute, dagli sforzi messi in campo, dalle sue passioni viscerali.
Il film puo’ piacere o non piacere. A me è piaciuto, ma io non sono una cinofila esperta, sono solo una fruitrice consapevolmente emozionale. Di certo lascia un messaggio, anche questo banale ma autentico nella sua sacrosanta verità: nessuno si salva da solo. L’amore verso sé e verso l’altro espresso in infiniti gesti di cura, compresa la preghiera, anche la preghiera disinteressata verso gli sconosciuti, verso i bisogni di questo tempo: la malattia fisica e psicologica, la sofferenza, il disimpegno, la siccità di valori.
Sarà per i sentimenti messi a nudo, sarà per l’omaggio finale a Lucio Dalla, sarà per i vicoli e i luoghi di una Roma giornaliera mamma, amica, complice di una semplice storia d’amore, che sono tornata a casa con il viso bagnato e il cuore in subbuglio. L’amore è l’energia che ci attiva, ci fa sbattere per poi rialzarci, ci conduce in questa esistenza, ci salva e fine.
” E se fossimo sogni che qualcuno sogna e pensieri che qualcuno pensa ? “
NESSUNO SI SALVA DA SOLO
Lo vedrò, non sono riuscita, questo week end.
Non amo la scrittura della Mazzantini, non mi convince, salvo il suo ‘Non ti muovere’, che ho trovato molto bello (sono cattiva: c’è la mano di un editor, dietro?). Però, questa, è sola la mia opinione.
Il messaggio del libro, che ho letto abbandonandolo quasi alla fine, costernata per tanta banalità, è però tutto da analizzare e, forse, il genio di Castellitto ha saputo farlo meglio della scrittrice: l’individuo, lasciato solo, è aggredibile dal mercato, vittima di bisogni indotti, fagocitato dalla società dei consumi: è chiaro che tutto ciò è voluto, creato ad arte dall’esterno, sfugge al nostro controllo.
L’amore – se sappiamo riconoscerlo e averne cura – può salvarci. Purché sia amore, e non un suo derivato, o un accomodamento, o la solita maschera sociale. Grazie, Maria Paola.